Uno scafista di 55 anni, D.C., brindisino, pregiudicato, che trasportava 14 migranti di presunta nazionalità irachena, a bordo di un motoscafo di otto metri, è stato arrestato per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
L'imbarcazione era diretta a forte velocità verso la costa salentina quando è stata intercettata, durante una delle missioni di pattugliamento del Canale d'Otranto, da unità del Reparto Operativo Aeronavale di Bari e del Gruppo Aeronavale di Taranto della Guardia di Finanza, che svolgono le funzioni di Centro di Coordinamento per l'operazione Triton 2015, a circa un miglio dalla località 'Il Ciolo'.
Lo scafista, vedendo l'imbarcazione, ha accelerato, effettuando una virata improvvisa ed attirando l'attenzione delle Fiamme Gialle che si apprestavano ad eseguire un controllo di routine. L'imbarcazione della Finanza, un gommone potente sequestrato in passato durante un operazione antimmigrazione ed acquisito al naviglio del Corpo, poco dopo, ha raggiunto l'unità da diporto.
La manovra di affiancamento è stata svolta in sicurezza ed è stata facilitata dall'azione di uno dei migranti che, salito in coperta, si è lanciato contro lo scafista, spostandolo dai comandi e decelerando le manette dei motori. L'uomo ha deciso di agire a seguito del lieve ferimento di uno dei migranti, causato dalla prima brusca manovra dello scafista.
I militari hanno quindi trovato nella cabina quattordici persone, tra le quali cinque minorenni. I migranti, lo scafista ed il mezzo sono stati condotti al porto di Leuca, per le prime cure del caso al migrante ferito che è stato medicato dai sanitari della Croce Rossa e del 118.
Lo scafo era privo di documenti, ma con bandiera italiana, esposta nel tentativo di camuffare il trasporto illegale di esseri umani nel viaggio di una comune imbarcazione da diporto, di rientro dal weekend in Grecia.
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