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Migranti, un'altra tragedia nell'Egeo: morti annegati 4 bambini

28 ottobre 2015 | 15.57
LETTURA: 3 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Almeno cinque persone, tra cui quattro bambini, sono morte annegate mentre tentavano di raggiungere una delle isole greche nel Mar Egeo. Lo rendono noto le autorità greche, specificando che due bambini, insieme ad un uomo, sono morti nel naufragio di una piccola imbarcazione a largo di Samos, mentre altre 51 persone sono state tratte in salvo.

In un'altra imbarcazione naufragata sempre a largo di Samos è morta una bambina di cinque anni. Mentre era diretta a Lesbo è affondata la barca a bordo della quale viaggiava un bambino di 7 anni che è affogato. E un bimbo di 12 mesi, che si trovava a bordo della stessa imbarcazione, è ricoverato in gravi condizioni, si legge su Ekathimerini.

Intanto l'Austria ha annunciato che costruirà una barriera lungo il confine con la Slovenia. Il ministro degli Interni di Vienna Johanna Mikl-Leitne intervistata dalla rete televisiva Oe ha spiegato che "si tratta di una misura per garantire un ingresso ordinato e controllato nel nostro paese, non di chiudere il confine". Non è stato specificato come sarà strutturata questa recinzione, ma secondo diversi media si estenderà per diversi chilometri su entrambi i lati del valico di frontiera.

Continua intanto il flusso di migliaia di rifugiati verso il nord Europa attraverso la rotta dei Balcani, che passa per la Croazia, la Slovenia e l'Austria. Secondo quanto ha riferito la polizia slovena, durante la notte tra martedì e mercoledì sono giunti in Slovenia 2.234 rifugiati dalla Croazia, mentre solo ieri gli arrivi sono stati 6.877 in un giorno. Da quando due settimane fa l'Ungheria ha chiuso le sue frontiere, 89.789 persone hanno attraversato la Slovenia.

Se gli altri paesi non manterranno le promesse sulla crisi dei migranti, la Slovenia è pronta "a rafforzare i controlli al confine", ha detto oggi Miro Cerar, primo ministro della Slovenia, lasciando intendere che si potrebbe anche ricorrere alla costruzione di una barriera. "Se non verranno rispettati gli impegni" assunti alla conferenza di Bruxelles fra paesi dell'Ue e dei Balcani, "sarà la prova che la politica dell'Ue non funziona e questo porterà la Slovenia a rafforzare le misure al confine", ha detto Cerar. La Slovenia, ha aggiunto, "ha delle riserve" sulla costruzione di barriere "perché siamo contro un'Europa dei muri", ma se l'Europa non darà risposte dovremo agire "per proteggere i nostri cittadini, l'ordine e lo stato di diritto". Funzionari di Lubiana hanno intanto riferito che ogni eventuale barriera al confine servirebbe ad incanalare i profughi non a impedire il loro transito.

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