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Migranti, di nuovo crisi Italia-Francia: Tajani non va a Parigi

04 maggio 2023 | 13.50
LETTURA: 3 minuti

L'affondo del ministro dell'Interno Darmanin: "Meloni incapace di risolvere i problemi". Ira del titolare della Farnesina: "Parole inaccettabili, offesa al governo". La nota del ministero degli Esteri francese: "Relazione con Italia fondata su rispetto reciproco"

Migranti, di nuovo crisi Italia-Francia: Tajani non va a Parigi

E' di nuovo crisi diplomatica tra Italia e Francia, neanche 40 giorni dopo il primo bilaterale tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni a Bruxelles, che aveva aperto al disgelo dopo settimane di tensioni e incomprensioni. A dare fuoco alle polveri è stato il ministro dell'Interno Gerald Darmanin, che, parlando a Rmc, ha accusato Giorgia Meloni di essere "incapace di risolvere i problemi migratori". Immediata la reazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che era atteso a Parigi per un incontro in agenda da tempo con la collega Catherine Colonna, che ha annullato.

Prima ha fatto trapelare che la missione era a rischio, "in mancanza di un chiarimento deciso e definitivo". Poi ha definito "inaccettabili" le parole di Darmanin, "una pugnalata alle spalle". A stretto giro è arrivata una nota del ministero degli Esteri francese, che ha provato a ricucire, ribadendo come "la relazione tra Francia e Italia si basa sul rispetto reciproco, tra i nostri due Paesi e tra i loro dirigenti, questo è lo spirito del Trattato del Quirinale". "È anche in uno spirito di solidarietà che il governo francese desidera lavorare con l'Italia per affrontare la sfida comune che rappresenta il rapido aumento dei flussi migratori", ha poi assicurato il Quai d'Orsay.

Ma al titolare della Farnesina, che per tutto il tempo si è coordinato con Palazzo Chigi, non è bastato e su twitter ha annunciato: "Non andrò a Parigi per il previsto incontro con Colonna. Le offese al governo ed all’Italia pronunciate del ministro Darmanin sono inaccettabili". A quanto apprende l'Adnkronos da fonti informate, il ministro non ha ritenuto sufficiente la nota del Quai d'Orsay e ha deciso di rinviare la visita. L'incidente non è chiuso. "Spero di accoglierlo presto a Parigi", ha replicato su twitter Catherine Colonna, che è stata ambasciatrice di Francia in Italia, dando notizia di un colloquio telefonico con Tajani per parlare di quanto successo.

"Darmanin l'ha sparata molto forte - ammettono fonti a Parigi - ma in realtà lui voleva picchiare su Le Pen, non aprire un conflitto con l'Italia". E in effetti le sue parole sono arrivate in risposta alle critiche del presidente del Rassemblement national, Jordan Bardella, sulla gestione della situazione alla frontiera franco-italiana: "Sì, c'è un afflusso di migranti e in particolare di minori" nel sud della Francia, ha riconosciuto il ministro, "la verità è che c'è una situazione politica in Tunisia che fa sì che molti minori in particolare salgano attraverso l'Italia e che l'Italia non è in grado di gestire questa pressione migratoria". Poi l'affondo: "Meloni è come Le Pen, viene eletta sulla base di 'vedrete quello che vedrete' e poi quello che vediamo è che l'immigrazione non si ferma e che aumenta".

"Le cose tra Italia e Francia continueranno a essere molto complicate anche nelle prossime settimane", sottolineano le fonti, secondo cui era illusorio pensare che l'incontro di marzo tra Meloni e Macron, per quanto fosse andato bene, avrebbe potuto appianare le tensioni, in particolare sulla questione dei flussi migratori. Perché "la percezione che si ha a Parigi come in Europa è che non si capisce veramente cosa vuole l'Italia, si recrimina molto ma non si dice cosa si vuole".

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