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Migranti: dati Viminale, status rifugiato negato a uno su due

19 giugno 2015 | 17.18
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Costretti a fuggire dalle loro case, nel mondo 60 mln di migranti forzati

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Sfidano la sorte attraversando il Mediterraneo per scommettere su un futuro migliore. Per sfuggire a guerra, sofferenza, persecuzione e discriminazione. Dall'inizio dell'anno 58.600 persone sono arrivate via mare sulle nostre coste, tra loro bambini e donne incinte. Ogni mese tra i 5.500 e i 6.000 sbarcati presentano domanda di riconoscimento dello status di rifugiato. Ma le pratiche che arrivano ad essere esaminate sono poco più della metà delle richieste di asilo: una su due viene bollata con un 'no'.

La maggior parte delle domande di asilo, secondo i dati del Viminale, giungono dai paesi dell'Africa sub sahariana (Gambia, Senegal e Nigeria occupano le prime tre posizioni nella lista dei paesi di provenienza dei richiedenti asilo in Italia). In totale a febbraio scorso le domande di riconoscimento dello status di rifugiato sono state 5.769. Il mese precedente erano 5.478. Sono 3.300 i casi esaminati a febbraio e quasi il 50% ha visto sfumata la possibilità di ottenere lo status di rifugiato. Idem a gennaio: solo uno su due ha ottenuto il permesso di soggiorno in Italia.

Nei primi mesi dell'anno si mantiene invece costante la percentuale dei migranti che hanno ottenuto la protezione sussidiaria e umanitaria (circa il 20%). Un dato su cui riflettere è l'aumento delle richieste dei minori non accompagnati: 344 a febbraio contro le 282 domande a gennaio.

Lo scorso anno in Italia sono arrivate 170 mila persone: il totale delle richieste di asilo sono state 64.456 (con un aumento del 138% rispetto al 2013 quando le domande erano state 26.620). Tra loro, 4.753 donne e 2.505 minori non accompagnati. Anche lo scorso anno la maggior parte delle richieste di asilo è arrivata da coloro che provengono dell'Africa sub sahariana (Nigeria, Mali e Gambia). Su 36.270 stranieri richiedenti lo status di rifugiato, il 10% (3.641) l'ha ottenuto, il 23% ha ricevuto protezione sussidiaria, il 28% quella umanitaria. Pari al 39% le domande respinte.

"Dall'inizio del 2015 fino al 16 giugno sono arrivate via mare sulle nostre coste 58.600 persone, quando invece nello stesso periodo dello scorso anno gli arrivi erano 57.600", afferma all'Adnkronos Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir).

"La maggior parte - continua Hein - provengono dai paesi dell'Africa dell'area sub sahariana ma anche da Eritrea e Somalia. C'è quindi una chiara diminuzione lungo la rotta della Libia di cittadini siriani, ora più orientati a partire verso la Grecia, paese che sta registrando quasi gli stessi numeri dell'Italia in fatto di sbarchi".

Per domani, Giornata mondiale del rifugiato, il Cir, insieme a sindacati e un cartello di associazioni, aderisce alla manifestazione nazionale 'Fermiamo la strage subito', che si svolgerà in piazza del Colosseo a Roma, alle ore 15. Nel manifesto dieci proposte per uscire dall'emergenza. Hein ne ricorda le principali: "ampiamento dei programmi di ricerca e salvataggio in tutta l'area del Mediterraneo; respingere l'ipotesi dell'intervento armato contro i barconi o addirittura nei porti libici; e ancora il punto più importante, che si aprano canali umanitari e vie di accesso legali al territorio europeo".

Di fronte a quanto accade in Siria e dintorni, Hein dice che, il piano europeo del reinsediamento dei rifugiati "è assolutamente inadeguato per dare una vera alternativa alle persone. Un'alternativa ai trafficanti".

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