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Migranti, ecco il piano Ue

23 settembre 2020 | 13.27
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(Fotogramma)
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Il nuovo meccanismo di solidarietà Ue nei confronti dei Paesi di primo arrivo "si focalizzerà principalmente sui ricollocamenti oppure sulla sponsorizzazione dei rimpatri". Lo chiarisce la Commissione Europea, nella comunicazione sul nuovo patto per le migrazioni e l'asilo.

Con la sponsorship dei rimpatri, "gli Stati membri forniranno tutto il sostegno necessario allo Stato membro che si trova sotto pressione per rimpatriare rapidamente coloro che non hanno diritto di restare" sul territorio dell'Ue, "con lo Stato sponsor che si assumerà la piena responsabilità se il rimpatrio non viene effettuato in un dato periodo".

Gli Stati membri, si legge ancora, e la precisazione non è indifferente visto che non sono pochi i Paesi di origine con cui non ci sono accordi per il rimpatrio (non è facile siglarli, perché sono molto impopolari nei Paesi di origine dei migranti), "possono focalizzarsi sulle nazionalità per le quali vedono una maggiore possibilità di rimpatrio efficace".

La comunicazione della Commissione aggiunge un'altra specificazione: "Mentre altri Stati membri dovranno contribuire ai ricollocamenti e/o al sostegno per i rimpatri e una chiave di distribuzione verrà applicata, gli Stati membri avranno la flessibilità di decidere se e in quale misura condividere i loro sforzi tra persone che devono essere ricollocate e coloro ai quali si applicherebbe la sponsorship per i rimpatri".

"Ci sarebbe anche la possibilità - aggiunge ancora la Commissione - di contribuire attraverso altre forme di solidarietà, come il rafforzamento delle capacità, il supporto operativo, esperti tecnici e operativi, come pure sostegno agli aspetti esterni delle migrazioni".

In ogni caso, "pur lasciando sempre agli Stati membri alternative percorribili al ricollocamento, una rete di sicurezza assicurerà che la pressione sugli Stati membri venga alleviata con efficacia attraverso il ricollocamento o la sponsorship per i rimpatri".

La "situazione specifica" dei casi di ricerca e soccorso in mare e di gruppi "particolarmente vulnerabili" (per esempio i minori non accompagnati, ndr) dovrebbe "essere riconosciuta e la Commissione delineerà un insieme di misure di solidarietà, che consisteranno principalmente in ricollocamenti, indicate dagli Stati membri per ogni anno, sulla base delle proiezioni a breve termine per gli sbarchi previsti su tutte le rotte migratorie, come pure per i gruppi vulnerabili che si prevede debbano essere ricollocati".

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