Bossi: "Non basta la Divina provvidenza, l'integrazione la fa il lavoro"
"Lo scafista voleva gettare in acqua i miei due figli perché io ho chiesto l'acqua da bere per loro". Questa una delle testimonianze da parte dei 450 migranti sbarcati ieri a Pozzallo, nel ragusano, rilasciate alla polizia che ha fermato quattro scafisti.
Le indagini effettuate dalla Squadra mobile di Ragusa, con la partecipazione di carabinieri e della Guardia di finanza, hanno permesso di identificare gli indagati come piloti dei quattro gommoni sui quali viaggiavano i profughi in gruppi di un centinaio su ogni natante.
I quattro sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, aggravata dall'alto numero di persone trasportate, e dall'averle esposte a pericolo per la loro incolumità e sottoposte a un trattamento inumano e degradante.