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Migranti, colpo di scena dopo la mossa di Merkel

30 giugno 2018 | 12.54
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La cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito accordi con 14 Paesi per il ritorno rapido dei migranti che cercano di entrare in Germania. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa tedesca 'Dpa' dopo aver visionato un documento ufficiale. Ieri il governo tedesco aveva annunciato il raggiungimento di un accordo con Spagna e Grecia per il ritorno dei migranti che avevano precedentemente presentato la richiesta di asilo in quei Paesi.

La cancelliera tedesca ha dato notizia degli accordi definiti dalla Germania con 14 Paesi in una lettera di otto pagine indirizzata ai leader della Csu e della Spd, partner della sua Cdu nella coalizione di governo. Il ministro degli Interni e leader della Csu Horst Seehofer aveva imposto a Merkel l'ultimatum del primo luglio per bloccare il flusso di migranti secondari in Germania, minacciando la rottura della coalizione di governo.

Nel documento Merkel spiega che i richiedenti asilo già registrati nel Paese d'arrivo e bloccati alla frontiera tedesca saranno trasferiti in "centri di sorvegliati", dove aspetteranno l'esito della loro richiesta. I centri che Merkel chiama "di ancoraggio" saranno in Germania: ospiteranno migranti che hanno cercato di superare i controlli alle frontiere e coloro che non hanno fatto il loro primo ingresso in Europa in uno dei Paesi con cui la Germania ha stretto accordi bilaterali per il rientro (14 paesi più Grecia e Spagna).

I 14 Paesi con cui la Germania ha dichiarato di aver definito accordi per il rapido rientro dei migranti che avevano fatto richiesta di asilo politico sul loro territorio ma che avevano in seguito cercato di entrare in Germania sono Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca (i cosiddetti Paesi Visegrad, esclusa la Slovacchia), Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Svezia.

Non è mancato, però, il colpo di scena. In serata è arrivata la smentita da parte di Repubblica Ceca e Ungheria. I due Paesi hanno dichiarato di aver raggiunto un accordo con Angela Merkel per il rientro dei migranti secondari, registrati nel loro Paese. "Nulla di tutto questo è stato negoziato", ha dichiarato un portavoce del governo ceco, citato dall'agenzia Ctk. Da Budapest la smentita è arrivata direttamente per bocca del premier Viktor Orban: "Si tratta di una tipica bufala giornalistica, non c'è stato alcun accordo di questo tipo", ha detto secondo quanto riportato dall'agenzia Mti.

"Accettiamo con disappunto le dichiarazioni di oggi da Praga" ha replicato un portavoce del governo tedesco. "La parte ceca aveva espresso la disponibilità a fare un accordo per una migliore cooperazione per il rientro dei migranti in futuro", ha ribadito comunque il portavoce tedesco. Da Praga, però, dopo la dichiarazione del portavoce, lo stesso primo ministro Andrej Babis ha ribadito che "la Germania non ci ha mai avvicinato" per avviare negoziati per un accordo che "in questo momento non ratificherei". "Noi non stiamo prevedendo negoziati, non c'è ragione per farlo e lo rifiutiamo in modo deciso".

Secondo quanto si legge nel documento, Merkel intende inviare agenti di polizia tedeschi per aiutare a rafforzare i controlli sui confini esterni della Ue in Bulgaria. Con questa misura, adottata in accordo con il governo bulgaro, il numero degli ingressi attraverso la zona Schengen dovrebbe diminuire ulteriormente. Il piano prevede anche misure per una "riduzione sostanziale degli abusi" dell'uso in zona Schengen dei visti concessi ai richiedenti asilo nei Paesi di prima accoglienza e "con questo del numero di richiedenti asilo in Germania". Merkel prevede di applicare queste misure entro la fine di agosto.

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