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Migranti, vescovi: "Governo assente e a noi accuse banali. Tiriamo fuori i soldi di tasca nostra"

12 agosto 2015 | 14.58
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Aggrappati a un barile dopo il naufragio, salvi due migranti /Guarda

 (Infophoto)
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L'accusa alla Cei di "guadagnarci con gli immigrati" è "una banalità spaventosa". "Vengano a dare un'occhiata… noi ci arrangiamo tiriamo fuori soldi di tasca nostra e nessuno ci guadagna". Lo afferma in un'intervista, concessa in esclusiva a Famiglia Cristiana online, monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana.

Una risposta senza mezzi termini al segretario della Lega, Matteo Salvini, al presidente del Veneto, Luca Zaia, e a Beppe Grillo: "Hanno criticato pesantemente il Papa, ma hanno visto che può essere controproducente per il loro consenso perché Papa Francesco è molto popolare".

Alla domanda sul perché sia criticato periodicamente risponde che in Italia la percezione dell'accoglienza ai migranti è errata: "La gente crede che abbiamo accolto 18 milioni di stranieri. Invece sono meno del 7%, lavorano, pagano le tasse e contribuiscono quasi al 7% della nostra ricchezza". E riconferma che i "piazzisti da quattro soldi" sono molti: "Piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti".

"Facciamo ciò che il Vangelo ci impone di fare e non dobbiamo giustificarci. Piuttosto è il governo che è del tutto assente sul tema dell'immigrazione" afferma Galantino nell'intervista.

"Abbiamo scritto leggi che respingono gli immigrati e non prevedono un'integrazione positiva", la legge "impone la non integrazione", scandisce Galantino, e "nessuna forza politica si applica alla questione" dal momento che si rischiano i voti.

"Smettiamo una volta per tutte con la richiesta al Papa di portare immigrati in Vaticano e ai vescovi di ospitarli nelle chiese e nei seminari - sottolinea - E' un mantra che non si può più ascoltare. In Vaticano Papa Wojtyla ha aperto una delle prime mense ai poveri e vi sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e non si sono mai riempiti le tasche". In conclusione monsignor Galantino si chiede se anche Salvini, Zaia e Grillo agiscano allo stesso modo, "forse se visitassero i campi profughi e le Caritas li aiuterebbe a capire".

LE REAZIONI - Le reazioni non si fanno attendere. A partire dallo stesso Matteo Salvini. "Il signor Galantino, portavoce dei vescovi, pensa che l'Italia debba accogliere tutti gli immigrati, sempre e comunque - replica il segretario della Lega - E i leghisti che non la pensano come lui sono 'fanfaroni da osteria'. L'immigrazione senza limiti e senza regole è solo caos. Per i 4 milioni di italiani disoccupati e i 9 milioni di poveri, niente alberghi? Ma l'Italia è ancora una Repubblica, o dipende dal Vaticano?". Salvini rivolge quindi una provocatoria domanda agli "amici cattolici": "Questo Galantino ha rotto le scatole?".

Sulla questione interviene anche Daniela Santanchè, deputata di Forza Italia. "Quale furore ideologico anima monsignor Nunzio Galantino? Cosa c'è dietro al suo essere sempre e comunque dalla parte opposta agli italiani?" scrive in una nota.

Di "parole non consone a un ruolo cui è giunto impreparato e per il quale è giudicato inadeguato dal novanta per cento dei vescovi italiani" parla Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia.

Mentre per Fabrizio Cicchitto, deputato di Ncd, quelle di Salvini e Galantino sono "opposte farneticazioni. Non rimane altro - propone Cicchitto - che organizzare un bel confronto" tra i due.

Ma per il senatore del Pd Vannino Chiti, Galantino "ha ricordato a tutti noi e in particolare a quanti si dicono cristiani, una semplice verità del Vangelo: il dovere dell'accoglienza perché il prossimo, e ancor più il prossimo colpito da ingiustizie, violenze, guerre è nostro fratello". "La Chiesa in Italia - sottolinea - sta dando un contributo generoso nell'ospitalità dei migranti: negarlo è chiudere gli occhi per nascondere le proprie responsabilità".

Sulla questione migranti torna anche Beppe Grillo con un nuovo post sul suo blog: "Nessuno nel governo e nelle varie istituzioni che si alzi in piedi e dica mai più guerre, mai più acquisto di cacciabombardieri, che condanni l'industria delle armi. Meglio la retorica dell'accoglienza senza accollarsi alcuna colpa per l'esodo biblico che è in atto e che nessuno sa dove ci porterà".

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