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Milano-Bicocca guarda al futuro sotto il segno di sostenibilità e innovazione

17 dicembre 2019 | 15.49
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La cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2019-2020 dell'università alla presenza di Anna-Marie Slaughter, professoressa emerita di Politica e affari internazionali all'Università di Princeton. La rettrice Iannantuoni: "Ateneo sia motore di crescita sociale, culturale e civile"

Milano-Bicocca guarda al futuro sotto il segno di sostenibilità e innovazione

Sostenibilità, ricerca e innovazione tecnologica. Con lo sguardo rivolto al futuro e un occhio attento alla parità di genere. Si apre sotto questo segno l'anno accademico 2019-2020 dell'Università di Milano-Bicocca, il primo del mandato della rettrice Giovanna Iannantuoni, che questa mattina ha illustrato del linee guida del suo incarico e presentato il piano di sviluppo del campus che prevede la costruzione di un nuovo edificio, l'U10 e la ristrutturazione di una strutture già esistente, l'U19.(VIDEO)

"Inauguro questo anno accademico con lo spirito di fare di questo ateneo pubblico un motore di crescita sociale e civile per la nostra città e per la nostra regione" ha spiegato la rettrice, augurandosi che sia un anno "di scienza, di libertà e di cultura". In un'aula magna gremita, con le note di Bach suonate dall'orchestra dell'università e un'ospite d'eccezione, Anne-Marie Slaughter, professoressa emerita di Politica e affari internazionali all'Università di Princeton, la rettrice ha snocciolato i punti chiave del suo mandato con un focus sulle eccellenze dell'ateneo che dirige.

"Milano Bicocca è molto forte nella ricerca, nella ricerca di base e nelle infrastrutture - ha spiegato Iannantuoni -. Oggi lanciamo le due infrastrutture pesanti che abbiamo e cioè una costruzione che è mista ad aule tecnologiche e residenziali per gli studenti e un'altra, quella che riguarda le infrastrutture di ricerca, dedicata ai cambiamenti climatici e alle nuove energie, un laboratorio del futuro".

Il cambiamento più importante che intende apportare Iannantuoni "è quello culturale - ha ammesso - ossia costruire una comunità in cui ciascuno di noi possa sentirsi sé stesso. E' questo il cambiamento che vorrei lasciare tra sei anni a chi mi succederà". La rettrice ha poi aperto il discorso inaugurale citando la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "La presidente ha ricordato come la cultura e la formazione siano il ponte che lega il passato al futuro ed è solo analizzando il passato che possiamo costruire il futuro - ha detto -. Oggi bisogna unire la visione, il sogno alla concretezza degli atti che ci porteranno ai nostri obiettivi".

Nel suo discorso, la rettrice ha dedicato inoltre un focus a uno dei temi più attuali, quello legato alla sostenibilità. "Il Green Deal accennato da von der Leyen è qualcosa che dobbiamo ai nostri figli - ha sottolineato - affinché possano vivere in un futuro in cui la sostenibilità umana culturale ed economica sia sostenibile e noi come ateneo faremo la nostra parte". Quindi ha denunciato il sottofinanziamento persistente che riguarda la ricerca e la formazione universitaria: "Sulla spesa in educazione e formazione l'Italia è il fanalino di coda - ha osservato - quello che chiediamo è una visione di investimenti stabili nello sviluppo e nella formazione per migliorare i nostri livelli di competitività".

Per Iannuntoni, il sottofinanziamento "fa sì che l'Italia abbia meno ricercatori con la conseguenza del problema che conosciamo tutti, cioè la fuga dei cervelli. Il numero dei ricercatori è in crescita ma rispetto agli altri Paesi europei facciamo fatica. Noi ci muoviamo in un contesto particolare, che è quello della Regione Lombardia, diversa dalle altre e che rappresenta un quarto della produzione di Pil e brevetti. Siamo privilegiati e come ateneo dobbiamo tenerne conto nel nostro sviluppo strategico e futuro. Nonostante il sottofinanziamento nazionale e regionale noi stiamo facendo la nostra parte".

Quanto alla formazione in Bicocca, bastano i numeri per capire che si tratta di un ateneo in ottimo stato di salute: 33mila studenti da 104 Paesi, 597 PhD, 70 corsi di laurea, 25mila open badge e quasi 11mila studenti immatricolati quest'anno (+9% rispetto al 2018). "Siamo riusciti ad internazionalizzare tutta la PhD school che è ricerca e giovani, quello di cui abbiamo bisogno per andare avanti - ha sottolineato la rettrice -. Abbiamo realizzato inoltre dottorati industriali con le imprese. Sul fronte ricerca Bicocca performa benissimo, facciamo meglio della media nazionale, siamo molto forti ed è quello che ci contraddistingue: fare ricerca alla frontiera della ricerca".

La rettrice ha parlato inoltre di 8 dipartimenti di eccellenza e dello stanziamento di quasi 60 milioni di euro "che investiremo in infrastrutture di ricerca". In Bicocca, ha aggiunto "abbiamo inoltre una forte capacità di fare ricerca di base, nella quale io credo molto. Anche il fatto di avere un nido aziendale e una materna con 'Bambini Bicocca' (un progetto pedagogico aperto ai figli dei dipendenti dell'ateneo, di Pirelli, Pirelli Real Estate, Deutsche Bank e alle famiglie del quartiere, ndr) è un modo per avere un senso di comunità importante".

Ma c'è di più. Milano-Bicocca è anche schierata a difesa delle pari opportunità di crescita individuale e professionale. "E' un tema molto importante per la nostra università - ha specificato la rettrice -. in Italia abbiamo un problema legato a un dato statistico molto preoccupante. Il 56% delle donne che ha bambini in età prescolare interrompe la propria carriera per riprenderla successivamente. Le donne non devono scegliere tra carriera e famiglia ma possono avere tutto". In Bicocca, ha spiegato, "c'è un balance buono tra la presenza maschile e quella femminile e mi piace ricordare che abbiamo sempre tenuto a fare della formazione innovativa". Nell'ateneo le donne rappresentano infatti il 44 per cento del corpo docente, il 60 per cento del personale tecnico-amministrativo e il 62 per cento degli studenti.

Numeri lodati dalla professoressa Anne-Marie Slaughter, che in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico ha tenuto la lectio magistralis 'A World Designed by Women, For Everyone'. Un mondo progettato e costruito dalle donne, per tutti - ha affermato Slaughter - riconoscerebbe a tutti il diritto di essere ciò che vogliono essere, pensare ciò che vogliono pensare e dire ciò che vogliono dire. Qui in Bicocca vi siete impegnati per creare una nuova Italia e lo avete fatto eleggendo donne e persone votate al cambiamento. La vostra rettrice è molto competitiva e lo è per rendere la Bicocca migliore di quanto non lo sia mai stata".

Slaughter, presidente e ceo del think tank New America, ed ex direttrice della Pianificazione politica per il dipartimento di Stato americano durante il primo mandato dell'ex presidente Usa Barack Obama, ha sottolineato inoltre l'utilità dello smartworking implementato da Milano-Bicocca per migliorare la flessibilità e venire incontro alle esigenze delle famiglie e dei singoli individui. Infine, ha ribadito il valore della diversità e dell'inclusività per la crescita economica e sociale, specificando come la parità di opportunità tra uomini e donne sia cruciale per la crescita mondiale. "Abbiamo bisogno di un nuovo Rinascimento - ha ricordato - dove l'uguaglianza tra sessi venga riconosciuta e implementata. Se dovesse esserci un secondo umanesimo del 20esimo secolo potrebbe nascere a Milano partendo dall'università Bicocca sotto l'egida della cara rettrice Iannantuoni".

Al termine della cerimonia di inaugurazione, 28 tra assegnisti e ricercatori under 36 hanno ricevuto il Premio Giovani Talenti, istituito da Milano-Bicocca con il patrocinio dell’Accademia Nazionale dei Lincei per premiare la ricerca che cambierà il futuro. Il riconoscimento, giunto alla sua quarta edizione, è stato assegnato ai giovani studiosi per la loro produzione scientifica originale e innovativa.

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