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Milano, bimba morta di stenti: madre in tribunale

28 settembre 2022 | 13.11
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Incidente probatorio per Alessia Pifferi, accusata dell'omicidio pluriaggravato della figlia Diana di soli 18 mesi. Gli avvocati: "Parla sempre della bambina"

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Alessia Pifferi, accusata dell'omicidio pluriaggravato della figlia Diana di soli 18 mesi, si è recata oggi in tribunale a Milano per l'udienza dell'incidente probatorio che mirava a ottenere risposte sul contenuto del biberon e su altri oggetti della piccola trovata senza vita lo scorso 20 luglio. Nulla di fatto: serve infatti nominare anche un genetista per procedere all'analisi del contenuto sul biberon, su una bottiglia d'acqua e la boccetta di En (benzodiazepine) trovati accanto alla culla. L'incarico sarà conferito in un'udienza fissata per il prossimo 14 ottobre.

La donna, scortata dagli agenti della polizia Penitenziaria e dai difensori, gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D'Auria, è entrata nella stanza al settimo piano del gip Fabrizio Filice senza rilasciare dichiarazioni.

"Parla sempre di sua figlia, chiede sempre della bambina, si rende conto che non l'abbraccerà mai più. Passa da fasi di sconforto e di pianto ad altri in cui non ha nessuna cognizione di quanto accaduto", spiegano i legali di Alessia Pifferi il suo stato d'animo davanti a una folla di giornalisti e telecamere, presenti al settimo piano del tribunale di Milano, che 'pietrifica' chi vive isolata in carcere.

"E' terrorizzata - spiega l'avvocato Marchignoli -, ha paura, vive ovattata in carcere e queste telecamere le fanno paura. A me fa tenerezza, è spaventata da questa attenzione mediatica. Dopo l'iniziale caccia alle streghe bisogna capire che ha una storia drammatica, vogliamo fare luce su quanto accaduto senza inventare storie". La difesa ha chiesto al giudice si poter fare entrare in carcere degli esperti per quella "una consulenza neuroscientifica. Preferiamo agire con i guanti di velluto e quindi, per non inquinare il suo ricordo, lasciare ai consulenti questo compito, ossia capire cosa comprende. Vogliamo vedere - precisa l'avvocato D'Auria - come questa persona si relaziona rispetto alla realtà che non è per forza la capacità di intendere e di volere". Una richiesta a cui la procura si è opposta - titolari del fascicolo sono i pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro -, mentre il gip Fabrizio Filice si è riservato di decidere nei prossimi giorni.

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