Mattinata all'insegna dell'incertezza e degli alti e bassi per le piazze finanziarie d'Europa. Gli investitori sono in attesa degli sviluppi sul fronte della Grecia dopo il fallimento delle trattative del weekend: a soffiare sul fuoco oggi ci pensa la banca centrale greca secondo cui, se i leader greci e i creditori del paese non riusciranno a raggiungere un accordo per l'erogazione di nuovi aiuti, è probabile l'uscita di Atene dall'Eurozona o addirittura dall'Unione Europea.
A Milano, il Ftse Mib gira nuovamente in negativo a metà seduta e perde lo 0,15% a 22.349 punti. Sul Vecchio Continente prevalgono le vendite: Madrid cede lo 0,17%, Londra lo 0,50% e Francoforte lo 0,31%. In deciso ribasso anche Parigi (-0,74%) e Amsterdam (-0,62%). Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è in leggero calo a 147 punti rispetto ai 150 dell'avvio, mentre è in rialzo il valore del petrolio: il Wti quota 61,5 dollari al barile (+1,8%).
A Milano, tra le vendite generalizzate, spicca il rialzo di Telecom Italia (+2,17%): gli investitori guardano allo scioglimento di Telco, la holding che controlla il 22,4% della società, che permetterà ai soci di disporre delle azioni e dunque di venderle. Bene anche Mps (+1,62%) e A2a (+0,74%). Per la multiutility è iniziato il risiko e lo stesso vale per Iren (+4,07%), che oggi ha presentato il piano al 2020. Tracollo di Bim, sull'All Share, dopo che la Bce ha fatto sapere alla cordata che dovrebbe rilevare la maggioranza di essere pronta a frenare l'acquisto. Maglia nera a metà seduta è Azimut (-2,19%), insieme a Stm (-2,5%) e Salvatore Ferragamo (-2,18%).
