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Milano, esplode palazzina per una fuga di gas: tre morti

13 giugno 2016 | 08.14
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Milano, esplode palazzina per una fuga di gas: tre morti

L'esplosione forte come una bomba manda in frantumi una palazzina in zona Navigli a Milano e a fa a pezzi la vita di tre persone. Sotto le macerie dei due appartamenti al terzo piano in via Brioschi restano i corpi di una giovane coppia di 28 anni - Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa - e di una madre Micaela Masella, 43 anni. In prognosi riservata all'ospedale Niguarda le sue bambine, di 7 e 11 anni. La più grande ha ustioni su oltre il 20% del corpo, la più piccola su quasi il 45%. Anche il padre delle sorelline Giuseppe Pellicanò, 51 anni, è grave al San Carlo. Il bilancio definitivo parla di nove feriti.

Sono le 8.57 di domenica 12 giugno quando il silenzio che regna nella palazzina al civico 65 viene rotto da un boato che sparge detriti e vetri ad alcune decine di metri. Una fuga di gas che ha origine dai fornelli della cucina dell'appartamento al terzo piano della giovane coppia, stabiliranno i vigili del fuoco. Una perdita che ha saturato gli ambienti e che una 'scintilla' - la cui origine è ancora da accertare - ha innescato: Riccardo e Chiara, originari di Macerata, sono stati trovati a letto sepolti dal crollo di un muro che non gli ha lasciato scampo. Micaela, responsabile eventi del Centro studi coreografici del teatro Carcano, era in cucina e l'urto provocato dall'esplosione l'ha investita in pieno. I loro appartamenti sono sventrati.

Muri crollati, ascensore inagibile, scale divelte, anche gli altri appartamenti dello stabile restituiscono l'immagine di un bombardamento. Nei giorni scorsi, assicurano gli inquirenti, non ci sono state segnalazioni di presunte fughe di gas. Sarà l'indagine della procura a fare luce su eventuali responsabilità: disastro colposo contro ignoti è l'ipotesi di reato formulata dal pm Elio Ramondini.

Tanti i testimoni di un'esplosione paragonata "a una bomba". C'è chi ha pensato al "rumore di un tuono", chi a "un attentato" mentre scendeva in strada. "Ero al bar tabacchi seduto, ho sentito un boato, sono andato al portone qua di fianco e da li ho visto che c'era questa bambina che andava avanti e indietro sul balcone" racconta Andrea Gibella che ha messo in salvo la piccola di 11 anni. "Lei mi ha detto 'Tu mi stai salvando?' e ho detto 'sì gioia, ti sto salvando'". E aggiunge: "Si sentivano altre voci, sono salito di nuovo: c'era una persona sotto le macerie si vedeva la testa insanguinata e un'altra persona".

Ci sono tre poliziotti contusi tra chi ha scavato nelle macerie per mettere in salvo i feriti, c'è chi ha negli occhi la paura e nelle orecchie quel rumore fortissimo. "Sono ancora sotto choc. Sono andato correndo sotto il palazzo - racconta Marco che vive a pochi passi -, c'erano vetri e macerie ovunque e c'era puzza di gas. In strada c'era gente in vestaglia e pigiama". Il ricordo corre veloce a via Lomellina quando, nel 2006, Milano pianse quattro morti tra cui un bambino. La macchina dei soccorsi si è messa subito in moto. Decine i mezzi dei vigili del fuoco e le ambulanze presenti in via Brioschi pochi minuti dopo l'esplosione, la zona è stata transennata dalle forze dell'ordine, presente la protezione civile, sui social in molti si sono offerti di accogliere gli sfrattati.

Il bilancio è di tre stabili inagibili: oltre alla palazzina abitata da 21 famiglie, ci sono gli stabili accanto (via Brioschi civici 67-69-71 e via Portoferraio 4) per un totale di circa 50 appartamenti. Sono 17 le famiglie (in totale 56 persone tra cui nove minori) che hanno accettato l'ospitalità di Palazzo Marino in albergo. Una risposta immediata a cui si aggiungono "20 alloggi messi a disposizione dal Comune" per chi sarà costretto a restare più a lungo fuori casa, come spiegano gli assessori Carmela Rozza e Marco Granelli intervenuti sul posto.

"Una tragedia terribile che colpisce tutta la nostra comunità. A nome di tutti i milanesi esprimo il più profondo cordoglio per le vittime e la vicinanza a tutti i feriti. Proclamo poi fin da ora il lutto cittadino per il giorno in cui si terranno le esequie delle persone che hanno perso la vita" afferma il sindaco Giuliano Pisapia.

Ci vorrà ancora tempo, prima sarà necessario svolgere le autopsie, per dare l'ultimo saluto alle tre vittime: a Micaela che nelle foto del suo profilo Facebook mostra i disegni delle sue bimbe, a Riccardo una laurea con il massimo dei voti e un master alla Bocconi, a Chiara un futuro nel mondo della moda e delle calzature. "Ci uniamo tutti al dolore delle famiglie così duramente colpite. Dobbiamo operare in modo che la sicurezza abitativa sia salvaguardata da una sempre crescente opera di prevenzione e manutenzione della nostre case", dice Giuseppe Sala, candidato di centrosinistra alla poltrona di Palazzo Marino.

Parole di cordoglio condivise da Stefano Parisi, candidato del centrodestra. "Oggi è una giornata di lutto per Milano. Dolore per le vittime e per i feriti, solidarietà e vicinanza alle loro famiglie e a coloro che hanno perso la casa. Le cause saranno accertate. Bisogna lavorare molto sulla prevenzione di questi incidenti. Fare prevenzione è possibile per non piangere altre vittime".

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