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Milano, finti parenti truffano ultranovantenni /Video

19 ottobre 2015 | 15.05
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Manuel Bobovicz, arrestato
Manuel Bobovicz, arrestato

Il sistema non è nuovo ma è sempre efficace. C ontattano anziani che vivono soli da utenze estere e si spacciano per nipoti dell'anziano, parlano di problemi di varia natura come la necessità di pagare la controparte dopo un incidente d'auto, l'acquisto di un immobile, le rate arretrate di un mutuo, o l'acquisto di un appartamento in asta giudiziaria. Tutti problemi impellenti, urgenti che non possono attendere. Una volta adescata la vittima, il falso parente la subissa con chiamate ripetute a casa e sul cellulare senza dare tempo per riflettere.

Così l'anziano di ritrova in uno stato confusionale e di assoluta agitazione. Si sente in dovere morale di risolvere subito le necessità del parente. Così raccoglie il contante che ha in casa, i preziosi o va subito in banca a prelevare. Le cifre richieste non superano mai i 10.000 euro per non destare allarme soprattutto presso gli sportelli bancari. E' accaduto anche a due donne ultranovantenni, milanesi. Non sono le sole.

Ma almeno in questi due casi è stato possibile individuare 'il corriere', cioè colui che ritira i soldi perchè, come viene spiegato al telefono, il falso parente non può farlo di persona e così si 'premura' di inviare una persona di fiducia. Nel caso delle due donne il 'corriere', Manuel Bobovicz, cittadino italiano di origini rom-polacche, è stato arrestato per truffa aggravata. Ha 24 anni.

L'indagine, condotta dal pool antitruffe della Procura di Milano, composto dalla polizia e dalla polizia locale, ha però fatto emergere una serie numerosa di episodi analoghi commessi con lo stesso modus operandi, sempre a danno di anziani e sempre sul territorio di Milano. Dietro al corriere, secondo gli inquirenti, ci sta un'organizzazione rom-polacca che si muove nel nord Italia e che colpisce in particolare nel capoluogo lombardo. Nel caso delle due donne ultranovantenni, E.G. e L.G. Bobovicz ha ammesso. Del resto le immagini di una telecamera in via Stelvio, vicino alla casa di una delle due vittime, non lasciavano dubbi sul fatto che la donna stesse consegnado un pacco con soldi e gioielli. Ad una delle due vittime la banda ha chiesto 6.500 euro più i gioielli che le avevano fatto pesare in precedenza per timore che, all'ultimo, la donna tenesse per sè qualcosa. Nel secondo caso la richiesta è stata di 9.000 euro. Come in tanti altri casi le due donne ci sono 'cascate'. Poi hanno capito. Per una delle due donne a comprendere che stava accadendo qualcosa è stato il funzionario della banca dopo che la donna anziana, ritirata la somma di contante, ha cercato di nasconderla sotto la gonna. nel secondo caso è stata una parente della vittima che ha visto dalla finestra lo scambio. Ora gli inquirenti cercano altre vittime, mentre indagano per individuare gli altri componenti della banda.

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