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Milano, i tassisti tornano al volante in attesa di incontro con Lupi

19 maggio 2014 | 18.08
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Milano, i tassisti tornano al volante in attesa di incontro con Lupi

I tassisti milanesi tornano al volante delle loro auto bianche, in attesa dell'incontro fissato per mercoledì prossimo in Prefettura con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, sospendendo, per ora, ogni forma di protesta. Dopo le tensioni dei giorni scorsi, culminate con il lancio di uova contro la manager della 'app' Uber e le cariche della Polizia ai Giardini Pubblici di via Palestro, i tassisti hanno dato vita a una sorta di sciopero bianco, effettuando un 'turno libero' unico che, di fatto, ha bloccato la città.

In mattinata i tassisti, a bordo delle loro auto, hanno inscenato un vero e proprio corteo che si è prima diretto a palazzo Marino, presidiato da decine di agenti di Polizia e Carabinieri, per poi dirigersi verso la Prefettura dove era in corso una riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal prefetto, Francesco Paolo Tronca e al quale era presente anche il Questore, Luigi Savino.

Al termie del vertice il Comitato aveva convenuto di "attivare immediatamente ogni attività per identificare e sanzionare le violazioni" da parte dei tassisti ma non solo. A questo punto i rappresentanti di una decina di sigle sindacali di categoria, sono stati ricevuti dal Prefetto e dal Questore, dai quali hanno avuto granazie che ogni tipo di sanzione non riguarderà il passato ma sarà però applicata in futuro se la perotesta dovesse continuare.

A far scatenare la rabbia dei circa 5mila tassisti milanesi "sono i mancati controlli contro ogni forma di abusivismo". E anche su questo, è stato loro assicurato, si faranno controlli più attenti e puntuali. "Non è stato raggiunto un vero e proprio accordo -ha spiegato ai colleghi Nereo Villa, segretario generale del Satam Cna, al termine dell'incontro in Prefettura- ma ci è stato assicurato che non saranno più tollerate violazioni di ogni genere da parte sia dei tassisti ma anche degli autonoleggiatori".

Questo ha, per il momento, un poco rasserenato gli animi tra i tassisti presenti davanti alla Prefettura che però hanno spiegato che, all'interno della cateegoria c'è, di fatto, un vero e proprio 'zoccolo duro' composto da circa 300 colleghi, che invece vorrebbe proseguire nella protesta. "Ognuno di noi pensa con la sua testa e anche loro non hanno tutti i torti a voler proseguire nella protesta" spiega un tassista, per nulla convinto delle rassicurazioni pervenute dall'esponente sindacale. "Se interrompiamo il servizio -gli ha replicato Villa- noi commettiamo un reato penale mentre gli autonoleggiatori solo un illecito amministrativo".

Il rappresentante sindacale ha quindi sottolineato che "è arrivato il momento di tornare a lavorare" auspicando "un intervento del Governo" che a suo dire "deve colmare un vero e proprio vuoto legislativo e per questo serve un decreto legge che risolva questa complicata situazione". Oltre a questo il sindacalista chiede anche le dimissioni dell'assessore ai trasporti del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran 'colpevole', a suo dire non aver fatto nulla per difendere la categoria, presentando invece delle norme che "di fatto creano una sorta di capolarato nel settore dei taxi".

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