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Borsa: Piazza Affari in evidenza, denaro su Atlantia

10 dicembre 2019 | 18.19
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È bastato che nelle sale operative si diffondesse la voce di un possibile slittamento del nuovo round di dazi statunitensi sulla Cina (che dovrebbero entrare in vigore domenica 15 dicembre) per permettere ai listini europei di recuperare terreno e di chiudere in sostanziale parità. La performance migliore in Europa è stata registrata da Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato in rialzo dello 0,72% a 23.122,82 punti grazie al recupero delle utilities, penalizzate nella seduta di ieri, ed al rally di Atlantia (+3,69%), top performer del paniere principale.

Per quanto riguarda le aziende di pubblica utilità, segnaliamo il +1,51% di A2A, il +0,81% di Enel ed il +1,04% di Italgas. A spingere invece le azioni della società dei Benetton è stata l’ipotesi del mantenimento della concessione autostradale con l’ingresso della Cassa depositi e prestiti nel capitale della holding. Un eventuale ingresso della Cdp sarebbe funzionale all’esigenza di avere un presidio pubblico di garanzia per un asset vitale per il Paese.

Acquisti sostenuti anche sulle azioni Leonardo (+1,59%), promosse da Ubs a “comprare” con prezzo obiettivo a 12,3 euro, mentre nel comparto bancario segnaliamo il +0,88% di UniCredit, il +0,79% di Ubi Banca, il +1,07% di Bper e il +0,3% di Intesa Sanpaolo.

Nelle prossime settimane il settore si troverà ad affrontare la questione relativa la Banca Popolare di Bari che, secondo quanto dichiarato dall’Ad in un’intervista, necessita di una "ricapitalizzazione immediata" da 800 milioni – 1 miliardo di euro. La necessità di capitali freschi per la Popolare Bari è legata al fatto che “la banca ha crediti deteriorati (non performing exposures, npe) per il 25-26% del portafoglio. Il costo del credito ha superato ogni misura accettabile”.

Dal fronte titoli di Stato, nuova seduta con il segno meno per lo spread con i titoli tedeschi, sceso di 3 punti percentuali a 163,8 punti base. Oggi il Ministero dell’economia ha emesso una nota per smentire le ricostruzioni giornalistiche relative un possibile tetto ai titoli di Stato nei bilanci degli istituti di credito.

“Diversamente da quanto suggerito da alcuni titoli di questa mattina - il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, si è chiaramente espresso contro una modifica del trattamento prudenziale dei titoli di Stato”, riporta la nota del Mef. Il Ministero dell’economia fa chiarezza affermando che il riferimento fatto dal ministro a possibili incentivi alla diversificazione degli asset, nel quadro dell’introduzione di una garanzia europea dei depositi, “non rappresenta una apertura a un tetto per i titoli di Stato” ma riguarda incentivi alla diversificazione transfrontaliera di tutti gli attivi (non solo dei titoli di Stato) “tenuto conto dei vantaggi della diversificazione stessa per la solidità della banca”.

Domani riflettori puntati sul meeting della Federal Reserve mentre giovedì sarà il turno della Banca centrale europea e delle elezioni britanniche. (in collaborazione con money.it)

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