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Milano, incendio in azienda chimica: "Tenete finestre chiuse" - Video

07 settembre 2022 | 12.30
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Diciotto le persone soccorse, due feriti gravi con ustioni fino al terzo grado in diverse parti del corpo. La procura di Lodi aprirà un fascicolo

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Un grande incendio è divampato a San Giuliano Milanese (Milano), in un'azienda chimica che si occupa del recupero dei solventi e dello smaltimento di rifiuti pericolosi (Video 1- 2 - 3). Le fiamme sono divampate intorno alle 10.45.

Sono 18 le persone coinvolte nel rogo. Uno dei feriti più gravi, un 43enne, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti sanitarie, è stato trasferito dal reparto di rianimazione del San Gerardo di Monza al centro grandi ustionati dell'ospedale di Niguarda. L'uomo è ancora in prognosi riservata e in pericolo di vita.

è stato ricoverato in codice rosso in rianimazione ed è in prognosi riservata all'ospedale San Gerardo di Monza. L'uomo, di 43 anni - ha fatto sapere l'azienda regionale di emergenza urgenza - nel rogo ha riportato ustioni di secondo e terzo grado a volto, torace e arti .

L'altro ferito, un 56enne, è stato ricoverato in codice giallo al San Paolo di Milano. E' stato ricoverato per "ustioni di primo e secondo grado al volto".

Un terzo ferito è stato trasportato in ospedale in un secondo momento. Come fa sapere l'Azienda regionale di emergenza urgenza, si tratta di un 37enne, trasportato all'ospedale di San Donato in codice verde, con una ferita da taglio alla mano.

Gli altri sono stati soccorsi dai sanitari sul posto.

La nube di fumo è visibile ormai da oltre un chilometro di distanza. Sul posto 60 vigili del fuoco che stanno cercando di contenere le fiamme, ancora alte. Presenti anche il nucleo Nbcr e mezzi aeroportuali.

''Per precauzione, si invitano i cittadini a chiudere le finestre per evitare possibili esalazioni e a non avvicinarsi alla zona interessata'', scrive su Facebook il Comune di San Giuliano Milanese.

"È in corso un vasto incendio, con sviluppo di una nube nera di fumo, nell'azienda Nitrolchimica di San Giuliano Milanese in via Monferrato - si legge sul sito di Arpa Lombardia - Sono presenti in loco una squadra dei vigili del fuoco e la polizia locale. Attivata dalla Sala Operativa di Protezione civile alle 10.35, la squadra di emergenze di Arpa Lombardia si sta recando sul posto. È stato attivato il gruppo specialistico contaminazione atmosferica, quello del rischio chimico e il servizio previsioni meteo di Arpa".

"Al momento non si conoscono ulteriori dettagli circa la dinamica dell'incidente e i relativi impatti ambientali. L'azienda Nitrolchimica è soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale codice 5.1 e si occupa di smaltimento o recupero di rifiuti pericolosi con capacità di oltre 10 Mg/die. Nello specifico l'azienda effettua principalmente il recupero di solventi organici", spiega Arpa Lombardia.

E' la procura di Lodi a occuparsi del maxi incendio. Il pubblico ministero di Lodi è sul posto e nelle prossime ore aprirà un fascicolo per incendio colposo, anche se le ipotesi di reato potrebbero essere anche altre.

IL SINDACO DI SAN GIULIANO MILANESE - "Dicono che, prima che scoppiasse l'incendio, ci siano state delle esplosioni, sentite anche a grande distanza" dice all'Adnkronos Marco Segala, sindaco di San Giuliano Milanese. "I cittadini - continua Segala - sono molto allarmati anche perché, personalmente parlando, scene come questa non le avevo mai viste prima". "Ad ora non abbiamo motivo di allarme. In questo momento abbiamo il vento che soffia da tutt'altra parte rispetto alla città di San Giuliano" aggiunge. "A parte il consiglio di chiudere le finestre - continua Segala - non abbiamo misure restrittive per quanto riguarda la qualità dell'aria perché sono ancora in corso i rilievi dei tecnici di Arpa Lombardia".

PROCURATORE DI LODI - La procura di Lodi aprirà un fascicolo "allo stato a carico di soggetti da identificare" per i reati "di incendio colposo e lesioni colpose plurime aggravate" per l’incendio divampato a San Giuliano Milanese. Lo rende noto il procuratore di Lodi Domenico Chiaro che sottolinea come "non è superfluo aggiungere che sono allo stato semplici ipotesi investigative".

"Si ritiene doveroso precisare che le prime verifiche operate sul campo da parte di personale specializzato in relazione all'incendio", verificatosi oggi a San Giuliano Milanese "non hanno evidenziato elementi di particolare tossicità nell'aria, nonostante la rilevante entità delle fiamme sviluppatesi e la vastità della zona interessata".

L'incendio, spiega il procuratore Chiaro, "è rimasto circoscritto all'interno del perimetro di pertinenza della ditta presso ha avuto origine (seppur con un modesto interessamento di una vicina azienda di trasporti)". Quanto alle conseguenze alle persone "si conferma che vi è un unico ferito grave, che al momento è ricoverato all'ospedale San Gerardo di Monza con prognosi riservata a causa delle rilevanti e molteplici ustioni subite. Vi sono poi ulteriori feriti che tuttavia hanno subito lesioni di più modesta entità".

L'incendio ora "risulta completamente domato dai vigili del fuoco che sono ancora impegnati sul posto nelle operazioni di bonifica", si precisa nel comunicato. Quanto ai profili cautelari "non possono che confermarsi le indicazioni prudenziali rese dalle autorità competenti per i controlli ambientali in merito all'opportunità di tenere chiuse finestre e balconi, per quanto, si ripete, non sono stati rilevati allo stato elementi di certa tossicità nell'aria con riferimento alla zona interessata", conclude il procuratore di Lodi.

ORDINE DEI MEDICI - "Inutile creare facili allarmismi" sul maxi incendio di San Giuliano Milanese che ha mandato in fiamme grandi quantità di solventi, "così come sottovalutare quando invece dovessero ricorrere delle problematiche". Invita ad "affidarsi alle autorità" il presidente dell'Ordine dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, che avverte: "Tutto dipende molto dalle sostanze che sono coinvolte e da diversi altri fattori - dichiara all'Adnkronos Salute - Sono le autorità pubbliche che devono riferire se ci sono sostanze che possono dare problemi e che tipo di problemi. E alla comparsa di eventuali disturbi le persone che sono in un'area che va definita sempre dalle pubbliche autorità di igiene, devono recarsi in pronto soccorso".

Ai cittadini, prosegue, occorre dire da un lato che "non bisogna avere particolari ansie o intasare i pronto soccorso senza motivo. Dall'altro lato invece, nel momento in cui le autorità dovessero circoscrivere l'area coinvolta ed elencare particolari problematiche, chi rientra nelle situazioni descritte deve, se del caso, farsi vedere. Altrimenti non c'è bisogno ed è inutile andare a intasare le strutture. Tutto sta a quello che le autorità rilevano e alle informazioni che diffondono nell'immediatezza dei fatti. Per questo - ripete Rossi - occorre affidarsi a loro".

E anche per questo - conclude il numero uno dei medici meneghini - io dico sempre che bisogna investire sul territorio. Il territorio non sono solo i medici di medicina generale, ma anche le strutture di Igiene e sanità pubblica. Sguarnire questa parte della sanità territoriale è sbagliatissimo, lo abbiamo visto in questi anni e lo vedremo sempre di più. Questi professionisti, insieme ai medici di medicina generale, svolgono un'attività cruciale di prevenzione. In casi" come l'incendio di oggi nel Milanese "queste autorità hanno il contatto con i vigili del fuoco e con chi è preposto alla sorveglianza dell'evento che si è verificato, e diffondono i messaggi che sono necessari e soprattutto nelle aree che è necessario coinvolgere, perché è inutile creare allarmismi generali. Anche questo sarebbe deleterio".

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