Nella provincia di Milano nel 2013 sono stati raccolte oltre 11.500 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici. La quantità è diminuita del 13% rispetto al 2012 e del 21% rispetto al 2011. Tra questa tipologia di rifiuti, il 40% è formato da apparecchiature che contengono componenti pericolose. Questi sono alcuni dei dati emersi da un'elaborazione della Camera di commercio milanese, basata sulle dichiarazioni Mud del 2013.
Lo studio della Camera di commercio mostra anche che il comune di Milano, con più di 3mila tonnellate, ha raccolto il 30% dei rifiuti elettrici totali. Nel settore sono state introdotte alcune novità tra cui l'obbligo di raccolta differenziata e recupero, che sarà esteso a tutti gli apparecchi elettrici e elettronici, non solo per quelli appartenenti alle dieci categorie previste ora. Sarà, inoltre, rivisto il sistema organizzativo delle imprese per affrontare gli obblighi della raccolta differenziata.
"Nella nostra società avanzata -spiega Dario Bossi Migliavacca, consigliere della Cciaa di Milano- gestire al meglio i rifiuti elettrici ed elettronici sta diventando un tema sempre più rilevante. E, proprio per questo, è importante operare in un mercato trasparente con regole certe che tutelino l'ambiente, i consumatori e le imprese, in linea con le direttive europee ma anche in costante monitoraggio delle esigenze specifiche del territorio. E la Camera di commercio, anche attraverso la tenuta del registro dei produttori ed importatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, agisce in tal senso".
