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Chirurgia

Milano, valvole del cuore operate 'a torace chiuso'

24 novembre 2016 | 16.12
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Operare le valvole del cuore 'a torace chiuso', praticando un'incisione di appena 3 centimetri attraverso cui introdurre gli strumenti di lavoro. La nuova frontiera della chirurgia mininvasiva è diventata realtà al Centro cardiologico Monzino di Milano, dove sono stati "eseguiti con successo i primi interventi chirurgici alla valvola mitrale senza aprire il torace del paziente", annunciano dall'Irccs del gruppo Ieo. "Un traguardo reso possibile grazie all'applicazione dell'endoscopia cardiaca, attualmente praticata in pochi centri al mondo". L'intervento è stato realizzato da Emad Al Jaber dell'Unità operativa di Cardiochirurgia sviluppo e innovazione, diretta da Gianluca Polvani.

L'endoscopia rappresenta un importante avanzamento nell'applicazione della mininvasività in cardiochirurgia, ricordano dal Monzino. "La tecnica permette di intervenire sul cuore in modo efficace e meno traumatico per i pazienti. Per questo la prospettiva di un suo utile inserimento nel futuro della cardiochirurgia è assolutamente realistica", afferma Polvani. "Questa tecnica - aggiunge Al Jaber - ci permette di limitare l'incisione ad appena 3 centimetri, attraverso cui introduciamo all'altezza del cuore una telecamera e gli strumenti endoscopici per operare con un'invasività davvero ridotta al minimo".

"I cardiochirurghi hanno bisogno di un'impegnativa fase di formazione per l'applicazione dell'endoscopia - sottolinea Polvani - che richiede ai medici un cambio di prospettiva nel modo di pensare e di agire. La visione chirurgica infatti non è diretta, come negli interventi tradizionali che si realizzano con l'apertura del torace, ma avviene attraverso uno schermo che riporta l'immagine del cuore in tutte le sue parti". Il tutto si traduce "in importanti vantaggi per il paziente: meno complicanze post-chirurgiche, degenza ospedaliera più breve, con una ripresa anticipata e un miglior risultato estetico", elenca Al Jaber, cardiochirurgo 38enne che con la direzione di Polvani ha seguito la fase di formazione presso la Scuola di endoscopia cardiaca di Loris Salvador.

La tecnica endoscopica, evidenziano gli specialisti del Monzino, apre un potenziale molto promettente in chirurgia cardiaca: permette infatti di trattare le malattie valvolari, difetti congeniti, fino ad alcuni specifici disturbi del ritmo cardiaco. Nel Centro milanese questa metodica è stata introdotta già 2 anni fa per il trattamento della fibrillazione atriale cronica a torace chiuso, in collaborazione con l'Unità di Aritmologia, diretta da Claudio Tondo.

"Noi siano convinti che sia solo l'inizio - conclude Polvani - Vogliamo estendere maggiormente la chirurgia endoscopica e offrirla anche ai pazienti portatori di altre problematiche, a partire proprio dalle malattie valvolari. Il futuro della cardiochirurgia non può che svilupparsi anche in questa direzione".

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