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Arte: Manara, oggi Caravaggio farebbe del cinema

14 aprile 2015 | 18.54
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Il maestro del fumetto ha dedicato a Michelangelo Merisi l'opera a fumetti 'Caravaggio. La tavolozza e la spada'; il suo pittore ha un volto preciso, quello di Andrea Pazienza: "Caravaggio come Pazienza era descritto come bruno, molto scuro anche di carnagione. Come Caravaggio, Andrea ha avuto una vita avventurosa"

Particolare di una delle tavole di 'Caravaggio. La tavolozza e la spada', di Milo Manara
Particolare di una delle tavole di 'Caravaggio. La tavolozza e la spada', di Milo Manara

"Se ci fosse oggi Caravaggio, secondo me, farebbe del cinema perché la sua indole narrativa era eccezionale, lui organizzava le scene e poi le riproduceva nella pittura, la sua inventiva si esauriva lì nel comporre la scena così come voleva che fosse". Parla così Milo Manara alla presentazione di 'Caravaggio. La tavolozza e la spada' l'opera a fumetti che dopo anni di lavoro, il maestro italiano dedica a Michelangelo Merisi. "Cercherei un Caravaggio anche nell'ambito dei fumetti, e l'ho già individuato, in realtà, in Andrea Pazienza (il fumettista e pittore morto nel 1988, ndr) che è il volto di Merisi nel mio libro - continua Manara- il giovane Pazienza gli somigliava molto fisicamente: Caravaggio come Pazienza era descritto come bruno, molto scuro anche di carnagione. Come Caravaggio, Andrea ha avuto una vita avventurosa".

La vita e le opere, ma anche le donne, la passione e gli eccessi di uno tra i più geniali pittori italiani. Dal suo arrivo a Roma alla fine del '500, fino alla rocambolesca fuga dalla capitale, la matita del 'maestro dell'eros', racconta la vita turbolenta e gli eccessi dell'artista attraverso le sue donne-modelle, soprattutto Anna Bianchini, prostituta dai capelli rossi e musa di Caravaggio in diversi dipinti, tra cui lo scandaloso 'Morte della Vergine' del 1604, rifiutato dalla Chiesa perché la Madonna non rispettava la sua iconografia classica.

L'opera, presentata oggi alla Biblioteca Angelica di Roma, è pubblicata da Panini nella collana 'Panini 9L', ed è articolata in due volumi. Il primo sarà presentato in occasione del 'Comicon', salone internazionale del fumetto di Napoli e sarà disponibile in tutte le fumetterie e librerie a partire dal 30 aprile in due formati differenti, 'Regular' e 'Artist Edition', mentre per il secondo bisognerà attendere ancora. "E' previsto un secondo volume che narrerà la storia di Caravaggio dopo la sua fuga da Roma in seguito all'assassinio di Ranuccio Tomassoni da Terni, e fino alla sua morte - dice Sara Mattioli, publishing manager di Panini - ci vorrà meno tempo che per il primo volume, Milo ci sta già lavorando".

Dal fumettista anche un appello al pittore

Tra i contenuti speciali della 'Artist Edition', a tiratura limitata e numerata in 1.000 esemplari, figura anche una lettera che lo stesso Manara ha voluto rivolgere direttamente a Caravaggio, un 'appello' che il 'maestro dell'eros' rivolge al pittore interrogandolo sul suo ipotetico incontro con San Filippo Neri nelle strade di Roma, e che tutti i cultori del fumettista troveranno nella 'Artist Edition', accompagnata da una tavola in cui Manara immagina l'incontro.

"Mi risulta che il Vostro collega Orazio Gentileschi Vi abbia prestato un paio di grandi ali, quelle che avete dipinto sulle spalle dell’angelone del 'Riposo durante la fuga in Egitto' - si legge nella lettera - Poi, per restituirgliele, andando di sera verso lo studio di Gentileschi con quelle grandi ali in spalla, Vi siete imbattuto in Filippo Neri, ormai molto anziano, con la sua squadra di ragazzini cenciosi, che se ne andavano in giro cantando e ballando, con cembali e tamburelli. Ora, io l’ho immaginata quella scena: il santo Filippo e i suoi ragazzini che vedono una grande ombra scivolare su un muro, con quelle ali enormi. Sicuramente avranno pensato di trovarsi al cospetto di un angelo. I ragazzini, sicuramente. E forse Filippo Neri più di tutti."

Tra i presenti alla presentazione anche Claudio Strinati, storico dell'arte e dirigente nell'ambito dei beni culturali, che ha scritto l'introduzione al volume: "Ho provato una vasta gamma di sensazioni diverse quando ho saputo del progetto e di dover scrivere l'introduzione al libro - dice Strinati - Io e Manara ci siamo trovati a convergere, in modi diversi, certo, sulla vita di Caravaggio ma la cosa che mi ha colpito di più in questo progetto è il punto di vista di Manara. Quando ho visto le sue tavole ho provato una sintonia particolare".

Strinati, il racconto a fumetti è ineccepibile dal punto di vista scientifico

"Il Caravaggio è tra gli artisti italiani più celebrati e amati, dalla fama incommensurabile - continua lo storico dell'arte - la storia raccontata da Manara è pertinente alla vita del pittore, e si basa su cognizioni filologiche certificate, l'opera è ineccepibile dal punto di vista scientifico. Io che ho passato tutta la vita a studiare Caravaggio, ho avuto la sensazione di leggere una storia nuova. Manara ha disegnato prendendo fatti noti, dando però la sua versione, e così facendo ci fa conoscere quelle realtà secondo un processo conoscitivo che, per sua natura, è sempre nuovo. La stessa città di Roma, per come la disegna Manara nel volume diventa uno dei grandi personaggi del racconto".

Quello realizzato da Manara è un Caravaggio in bilico tra genio e sregolatezza e che sarà incluso in un progetto più grande, una mostra che avrà luogo a Mantova il prossimo anno: "Il libro di Manara entra a pieno titolo nella storia caravaggesca - dice Strinati - il prossimo anno le tavole di Manara saranno esposte in una mostra che sto organizzando con i miei colleghi sul Caravaggio e i caravaggeschi e per noi è motivo di orgoglio sapere che le tavole di Manara accompagneranno i visitatori della mostra".

Manara è apparso onorato, quasi stupito della partecipazione di Strinati al volume: "Non avrei mai pensato che Strinati accettasse di scrivere la prefazione a questo volume - racconta Manara - era importante per me che a scriverla fosse un esperto dell'artista, la sua è una prefazione puntuale. Nel libro vediamo anche la realizzazione della 'Madonna dei pellegrini', dipinto con il quale Caravaggio destò scandalo per aver messo in primo piano i piedi sporchi dei pellegrini".

Il racconto del maestro del fumetto conserva intatta l'impronta della sua arte erotica, soprattutto nelle pagine che ritraggono figure femminili nude, in atteggiamenti erotici espliciti, anche se sono quasi assenti i riferimenti alla presunta omosessualità del pittore: "Per quel che riguarda la sessualità e la parte erotica in Caravaggio io ho interpellato vari studiosi e storici di Caravaggio e la maggior parte è d'accordo nel dire che non ci sono prove sull'omosessualità di Caravaggio - dice Manara - era stato accusato di omosessualità da Giovanni Baglione, un pittore che dopo la morte di Caravaggio diventerà un caravaggesco. Caravaggio scrisse una poesia ironica contro Baglione e Baglione lo denunciò in tribunale accusandolo di omosessualità".

"Baglioni lo accusa solo per vendetta, e il fatto non ebbe conseguenze legali all'epoca, se la sodomia fosse stata accertata, sarebbe sicuramente stata punita. Io posso solo dire che l'argomento per me è poco importante - chiosa Manara - C'è un altro elemento che ha fatto pensare all'omosessualità di Caravaggio ed è la forte presenza di giovani nudi maschili nelle sue opere, però all'epoca a Roma era molto difficile dipingere nudi femminili e poco consigliabile, erano realizzati solo per privati che li nascondevano in biblioteche e pinacoteche. Nella Repubblica di Venezia, che era più libera, i nudi femminili andavano per la maggiore, a Firenze avveniva lo stesso, bisogna aspettare Guido Reni per vedere nudi femminili a Roma o Artemisia Gentileschi che faceva nudi di se stessa. Comunque non dò molta importanza all'argomento" tiene a sottolineare il fumettista.

Nel racconto straordinario di Manara sull'avventurosa vita di Michelangelo Merisi non c'è mai accenno a volgarità, come del resto nel suo intero repertorio. Quella che Manara instilla nel racconto è una venatura di erotismo e spregiudicatezza, che sembrano dominare la creatività stessa dell'artista lombardo: 'La volgarità oggi non dipende dalla quantità della pelle esposta ma da certi discorsi che prendono piede soprattutto nella politica - dice il fumettista - paragonandoli a personaggi politici di epoche passate, anche se non innocenti, mi rendo conto che oggi siano molto volgari i nostri politici, e che la volgarità è ovunque, è diventata un fatto culturale e mentale".

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