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M.O.: Erekat, Israele sfrutta questioni interne palestinesi per evitare pace

24 aprile 2014 | 13.36
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(Aki) - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo governo "hanno sfruttato la divisione palestinese come scusa per non fare la pace e ora vogliono usare la riconciliazione palestinese allo stesso scopo". E' questa la risposta di Saeb Erekat, membro del comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, alla reazione di Israele all'annuncio della riconciliazione tra le fazioni palestinesi. Secondo Erekat, dalla posizione espressa da Israele "si evince logicamente che il governo di Netanyahu non vuole la pace".

"Negli ultimi 9 mesi di negoziati - ha aggiunto Erekat - l'esecutivo di Netanyahu ha continuato a costruire insediamenti, a distruggere case, a uccidere e imprigionare e a fare incursioni militari, oltre ad essersi rifiutato di fornirci una mappa dei confini dello Stato d'Israele". L'esponente dell'Olp ha ricordato che "Netanyahu e il suo governo si rifiutano di riconoscere il diritto della Palestina a esistere secondo i confini del 1967, laddove l'Olp ha riconosciuto Israele 26 anni fa, e ora che abbiamo firmato la riconciliazione nazionale nel quadro di un programma politico che riconosce tutti gli accordi siglati, il premier israeliano e il suo governo ci accusano del fallimento dei colloqui".

Per Erekat "la riconciliazione nazionale e' imprescindibile al conseguimento la pace e noi speriamo di poter chiudere con successo questo triste capitolo della nostra storia. Ora - ha concluso - tocca a Israele decidere se usare questo come scusa per non raggiungere la pace o come opportunita' per rispettare il diritto internazionale, porre fine all'occupazione e dare una chance alla pace".

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