"Se il Consiglio di Sicurezza dell'Onu non farà il suo dovere si rischia di porre fine al processo di pace senza che abbia realizzato i suoi obiettivi". E' l'avvertimento lanciato dal Consiglio rivoluzionario di Fatah, che in una nota precisa come "interpellare l'Onu attraverso il Consiglio di Sicurezza sia un diritto palestinese che non ha bisogno di interpretazioni o patteggiamenti".
"Se il Consiglio di Sicurezza dell'Onu non farà il suo dovere si rischia di porre fine al processo di pace senza che abbia realizzato i suoi obiettivi". E' l'avvertimento lanciato dal Consiglio rivoluzionario di Fatah, che in una nota precisa come "interpellare l'Onu attraverso il Consiglio di Sicurezza sia un diritto palestinese che non ha bisogno di interpretazioni o patteggiamenti".
Il Consiglio ha incaricato "il comitato centrale di Fatah di prendere tutte le decisioni necessarie, tra cui anche lo stop a qualunque rapporto ufficiale scaturito dagli accordi di Oslo e agli impegni reciproci che da essi derivano" nel caso in cui la mozione palestinese, che prevede la fine dell'occupazione israeliana dei territori del 1967 entro novembre 2016, non venga accolta.
"Il Consiglio rivoluzionario ritiene che l'integrazione (della Palestina, ndr) nelle organizzazioni internazionali, tra cui il Tribunale penale internazionale, sia una decisione sovrana palestinese da intraprendere e portare a compimento entro la fine dell'anno", afferma la nota, sottolineando che "i negoziati sono un mezzo e non un fine, e il popolo palestinese paga un caro prezzo per portarli avanti senza alcun risultato".