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Mo: Gentiloni, gravissimo se Is facesse suo il conflitto israelo-palestinese

11 ottobre 2015 | 11.01
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"Se sullo storico conflitto israelo-palestinese Daesh (l’acronimo arabo dell’Is, ndr) riuscisse ad issare la propria bandiera avremmo conseguenze incalcolabili. Nei Territori palestinesi e in tutto il mondo arabo". E' l'ammonimento del ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, in un'intervista a 'la Repubblica' dove afferma che "siamo di fronte a una crisi gravissima, che conferma quanto sia sbagliato ritenere marginale il conflitto israelo-palestinese.

"Gli inviti di Hamas a una nuova intifada sono irresponsabili. Tutti, a cominciare dal governo israeliano, devono contribuire alla de-escalation. La mancanza di un barlume disperanza nel negoziato crea un clima pericolosissimo", prosegue Gentiloni.

Quanto al come sbloccare il dialogo fra Israele e Anp, Gentiloni sottolinea poi che "a New York abbiamo compiuto un passo: un gruppo di paesi europei e arabi si sono riuniti assieme agli Usa per riprendere il filo del processo negoziale che freni reazioni disperate sul terreno.

"Il coinvolgimento della Ue e di paesi come Egitto, Giordania, Arabia Saudita non è uno strumento per imporre qualcosa a Israele e Palestina ma per rassicurarli sulle garanzie di tutti per il negoziato. Ripeto: se il Daesh arriva ad impossessarsi anche di questo simbolo sarà come innescare dinamite pura su un altro fronte di crisi", conclude Gentiloni.

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