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Mo: giovani a scuola di guerra, così Hamas prepara i miliziani di domani

30 gennaio 2015 | 13.14
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Mo: giovani a scuola di guerra, così Hamas prepara i miliziani di domani

Implotonati in file ordinate, con indosso divise militari, hanno prestato il solenne giuramento di "combattere Israele" fino alla definitiva cacciata del "nemico" dalle loro terre. Così crescono le nuove leve del braccio militare di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, che per la prima volta ha aperto ai giornalisti le porte dei campi di addestramento dove vengono formati i futuri guerriglieri del movimento islamico.

Si calcola che oltre 17mila ragazzi tra i 15 e 21 anni abbiano preso parte alla campagna di addestramento lanciata dal gruppo jihadista in una dozzina di centri sparsi lungo tutta la Striscia di Gaza. Per una settimana i 'combattenti del futuro' si sono esercitati con granate e kalashnikov, ricevendo anche rudimenti di primo soccorso. Insegnamenti solo teorici, invece, per quanto riguardo la realizzazione di un ied, un ordigno improvvisato. In caso di evenienza, anche loro saranno chiamati a difendere l'enclave palestinese.

In passato era l'ala politica di Hamas ad organizzare questi tipi di campi, che tuttavia erano frequentati durante la stagione estiva da bambini che durante la giornata, oltre all'indottrinamento religioso di base, si dilettavano anche con attività sportive e giochi sulla spiaggia.

I campi invernali sono molto differenti. L'atmosfera è più seria, i partecipanti sono più grandi di età e gli addestratori sono comandanti delle Brigate al-Qassam, che ringhiano ordini in mimetica e sollecitano in risposta l'urlo 'Allahu Akbar' (Dio è grande).

I vertici di Hamas tendono a ridimensionare l'importanza dei campi di addestramento, spiegando che sono stati allestiti per "rafforzare la resistenza palestinese" e fungere da valvola di sfogo per i tanti giovani disoccupati di Gaza, che possono così passare il tempo sparando qualche colpo.

Un comandante delle Brigate al-Qassam, noto con il nome di guerra Abu Mujahed, ha precisato che i campi non sono stati organizzati per reclutare nuovi miliziani. "Abbiamo già abbastanza reclute. Anche troppe - ha dichiarato - I campi rispondono alla domanda dei giovani di fare qualcosa".

I critici, tuttavia, sostengono che l'obiettivo è di rilanciare la popolarità del movimento islamico in una fase di profonda crisi e distrarre gli abitanti della Striscia dai tanti problemi quotidiani: dagli stipendi dei dipendenti pubblici non pagati, alla lentezza nella ricostruzione fino ai continui blackout elettrici.

Le pesanti perdite dell'ultimo conflitto con Israele - si parla di mille morti tra i miliziani palestinesi - non sembrano scoraggiare i giovani che hanno risposto all'appello del braccio militare di Hamas. "Voglio unirmi alle Brigate al-Qassem ora. Voglio combattere Israele. Voglio cacciarli fuori dalle nostre terre", afferma combattivo Ahmad Ismail, 16 anni.

Come ha spiegato una fonte israeliana autorizzata a parlare con i media stranieri, Hamas non ha problemi di reclutamento, vista l'alta disponibilità di manodopera nella Striscia. Al momento, secondo la fonte, l'organizzazione "sta facendo il pieno di razzi", a ritmo di centinaia alla settimana, migliaia al mese. "La decisione di andare in guerra è per Hamas solo una questione politica - ha concluso - Dal punto di vista militare sono pronti anche oggi".

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