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Gaza, la pace è appesa a un filo. E' scontro al tavolo dei negoziati al Cairo

07 agosto 2014 | 08.42
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Hamas: "Da domani razzi contro Israele se non sarà rimosso l'assedio". La replica: "Se ripartono i missili, risponderemo duramente". Salito a 1.900 morti il bilancio delle vittime dall'inizio dell'offensiva israeliana nella Striscia, 430 sono bambini. L'Onu: "Basta costruire-distruggere-costruire-distruggere. Costruiremo ancora, ma questa deve essere l'ultima volta"

Gaza, la pace è appesa a un filo. E' scontro al tavolo dei negoziati al Cairo

E' corsa contro il tempo per estendere la tregua umanitaria di 72 ore tra Israele e Palestina. I negoziati proseguono al Cairo ma è scontro. Secondo quanto riporta Haaretz, fonti vicine ad Hamas riferiscono che la delegazione palestinese sta insistendo per ottenere la fine completa del blocco di Gaza e la firma di un accordo per l'apertura dei valichi e la realizzazione di aeroporti e porti marittimi nel territorio della Striscia.

Le Brigate Izzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, minacciano, secondo quanto riportato dalla tv satellitare al-Jazeera, di "riprendere il lancio di razzi contro Israele a partire da domani mattina", alla scadenza della tregua "se oggi non arriverà il via libera di Israele per la rimozione totale dell'assedio a Gaza". Tra le richieste illustrate dalla delegazione palestinese ai mediatori egiziani al Cairo vi è la fine dell'embargo sulla Striscia di Gaza e la costruzione di un porto marittimo e di un aeroporto.

"La guerra non è finita", ha poi affermato un portavoce di Hamas, Mushir al-Masri, durante una iniziativa a sostegno della fazione islamica. "Stiamo ribadendo che le domande del popolo palestinese sono legittime e chiediamo all'Egitto, ai Paesi arabi e alla comunità internazionale di sostenerle", ha detto il portavoce citato da Ynet.

Israele "risponderà duramente" se Hamas riprenderà il lancio di razzi. E' la risposta di Tel Aviv secondo una fonte diplomatica israeliana citata dall'emittente Channel 2. Lo Stato ebraico si è detto disposto a prolungare il cessate il fuoco incondizionato che scade domattina, a patto che anche il prolungamento sia "senza condizioni".

Intanto, il bilancio delle vittime aggiornato conta 1.900 morti, tra cui 430 bambini, 243 donne e 79 anziani. Secondo il ministero della Sanità palestinese sono oltre 9.567 i feriti, tra i quali 2.878 bambini, 1.854 donne e oltre duemila anziani. L'apertura dei valichi di Gaza consentirebbe che i feriti, specialmente quelli in condizioni più serie, vengano trasferiti negli ospedali fuori dalla Striscia. I medici di Gaza lamentano infatti il grave sovraffollamento delle strutture sanitarie e la mancanza di sufficienti attrezzature e medicinali. Nei giorni scorsi, ospedali in Giordania, Egitto e Germania si sono detti pronti ad accogliere i feriti palestinesi.

Onu: "Sia l'ultima volta che si ricostruisce Gaza" - Un appello per la fine del ciclo di violenze che negli anni ha colpito la Striscia di Gaza è stato rivolto dal Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. ''Dobbiamo continuare così? - si è chiesto - Costruire, distruggere e costruire e distruggere? Costruiremo ancora, ma questa deve essere l'ultima volta. Questo deve finire ora''. Ban ha quindi detto che i popoli di entrambe le parti hanno il diritto di vivere ''liberi dalla paura''.

Obama: "Stop al blocco per la Palestina" - E il presidente Usa Brack Obama ha avvertito Israele chiarendo che ogni soluzione a lungo termine dell'attuale crisi in Medio Oriente dovrà prevedere la fine del blocco di Gaza. "Non ho simpatia per Hamas, ma ho molta simpatia per la gente comune a Gaza", ha detto Obama, sottolineando sia il suo sostegno alla tregua che il diritto di Israele a difendersi. A breve termine, ha affermato il presidente americano, un accordo deve garantire che non ricomincino i lanci di missili di Hamas verso Israele, che i tunnel verso Israele siano distrutti e che Gaza sia ricostruita. A lungo termine "bisogna riconoscere che Gaza non può sostenersi per sempre chiusa rispetto al mondo esterno, incapace di provvedere opportunità, lavoro e crescita economica per chi ci vive".

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