La protesta dopo le minacce del ministro israeliano di tagliare la testa agli arabi israeliani "sleali" nei confronti dello Stato ebraico
Il ministero degli Esteri palestinese ha chiesto alla Corte penale internazionale (Cpi) di emettere "un mandato d'arresto contro il ministro israeliano Avigdor Lieberman, il colono del Daesh", ossia la sigla araba per lo Stato islamico in Iraq e nel Levante. Questo in risposta a quanto ha dichiarato il capo della diplomazia israeliana riguardo agli "arabi israeliani sleali" nei confronti dello Stato ebraico. "Chi è con noi merita tutto, ma chi è contro di noi merita di essere decapitato con un'ascia", ha detto Lieberman.
In una nota, il ministero degli Esteri palestinese ha "condannato con forza l'appello all'omicidio con la decapitazione lanciato dal terrorista Lieberman per liberarsi dei suoi oppositori". Per il ministero, questo è "un invito chiarissimo e ufficiale alla pulizia etnica e il prolungamento di tutte le politiche fasciste che si annidano nell'ideologia del colono fascista Lieberman".
La nota definisce "estremamente pericolose le parole di Lieberman, la cui posizione come ministro degli Esteri israeliano non ha impedito di esprimere il suo pensiero distruttivo", assicurando che "la spacconeria dell'assassino Lieberman sarà di certo uno dei dossier che il ministero solleverà alla Cpi affinché venga processato per i suoi crimini.
Al governo israeliano e a tutti i Paesi del mondo, il ministero ha fatto appello ad "arrestare e boicottare Lieberman il seguace di Daesh, poiché rappresenta un pericolo per l'umanità", condannando il "silenzio nei confronti di questa esortazione ufficiale israeliana ad uccidere i palestinesi e gli arabi".