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M.O.: Nyt, l'avanzata dell'estremismo e la ritirata degli islamici moderati (2)

19 giugno 2014 | 12.27
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(Aki) - Tra i moderati c'e' chi minimizza gli errori, altri - primi tra tutti gli islamici moderati della Tunisia - ritengono che il movimento abbia parte della colpa. L'opinione diffusa, si legge sul New York Times, e' che sia necessaria una maggiore apertura verso i rivali non-islamici e coloro che hanno fatto parte dei passati regimi. Secondo Rachid Ghannouchi, fondatore e presidente del partito islamico tunisino Ennahda, la soluzione non e' tornare alle armi, ma puntare al pluralismo, alla tolleranza e aprire ai compromessi. ''La cura per una democrazia fallita sta nella maggiore democrazia'', ha detto.

Lo stesso Ennahda e' stato costretto a fare un passo indietro dal governo di transizione dopo il fallimento sul fronte della sicurezza e l'omicidio di due oppositori politici. Ma quella di Ennahda e' tuttora considerata una storia di successo. ''I tunisini hanno dimostrato che si possono fare compromessi senza perdere'', ha commentato in dichiarazioni riportate dal Nyt Emad Shahin, analista politico egiziano fuggito a Washington dall'Egitto. ''Gli islamici devono sviluppare un'ideologia di partnership nazionale con le altre forze'', ha detto Jawad el-Hamad, direttore del Centro Studi sul Medio Oriente di Amman.

In Libia, tre anni dopo la rivoluzione contro il regime di Muammar Gheddafi, c'e' oggi un ex generale, Khalifa Haftar, che sembra voler seguire le orme dei militari egiziani, che lo scorso anno hanno destituito Morsi e spedito in carcere 16mila sostenitori dei Fratelli Musulmani. Il movimento conosce oggi - sottolinea Kirkpatrick - una delle peggiori crisi dalla sua fondazione, ormai 86 anni fa, ed e' stato messo al bando in Arabia Saudita e negli Emirati. Persino la Turchia del premier Recep Tayyip Erdogan, una volta considerata un modello nella regione, ha conosciuto una svolta autoritaria. Per Mohammed Sawan, leader dei Fratelli Musulmani in Libia citato dal New York Times, ''la battaglia nella regione araba non e' sull'Islam o sull'identita''', ma ''i valori fondamentali della democrazia, della liberta' e dei diritti''.

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