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M.O.: Orange 'minaccia' di lasciare Israele e scoppia la polemica

04 giugno 2015 | 18.34
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Il numero uno Stéphane Richard ieri al Cairo aveva annunciato l'intenzione di rimettere in discussione il contratto che lega il gruppo all'operatore mobile locale Partner.

(Afp) - Afp
(Afp) - Afp

Orange 'minaccia' di lasciare Israele e scoppia la polemica nel Paese. Ad accendere la miccia sono le dichiarazioni del presidente e direttore generale dell'operatore di tlc francese, Stéphane Richard, che ieri al Cairo aveva annunciato l'intenzione di rimettere in discussione il contratto che lega il gruppo all'operatore mobile locale Partner. Israele, che in queste settimane teme un eventuale boicottaggio culturale ed economico, ha chiesto immediatamente dei chiarimenti.

Le precisazioni del gruppo francese non si sono fatte aspettare. "Orange -si legge in una nota dell'operatore tlc- non è un operatore in Israele. C'è un accordo di licenza di marchio con l'operatore Partner Communications. Il gruppo Orange non è azionista di Partner e quindi non ha alcun influenza sulla strategia o sullo sviluppo operativo della società". Questo accordo, ricorda Orange, "è stato firmato prima dell'acquisizione di Orange da parte di France Telecom nel 2000. E' l'unico accordo di licenza di marchio di lungo periodo del gruppo".

In linea con la sua strategia, Orange "non intende mantenere la presenza del marchio in paesi dove il gruppo non è o non è più operatore". E il gruppo, "nel rispetto degli accordi esistenti", intende "mettere fine alla licenza".

Partner, spiega Richard a 'Le Monde', è un'azienda "che utilizza il nome di Orange ma che non ha niente a che vedere con il gruppo". L'accordo con Partner è valido fino al 2025. Da qui, spiega il numero uno di Orange, le sue dichiarazioni di ieri: "potendo deciderei già da domani" di concludere l'accordo di licenza. Queste affermazioni, aggiunge Richard, "non hanno niente a che vedere con il contesto politico".

Nelle ultime settimane un rapporto di diverse Ong intitolato 'i legami pericolosi di Orange nel territorio palestinese occupato' aveva suscitato delle polemiche. Le Ong chiedevano al Governo francese, azionista dell'operatore tlc, di intervenire per mettere un termine all'accordo tra Orange e Partner. Indirettamente, sostenevano, Orange con questa partnership si renderebbe complice dell'occupazione palestinese in Cisgiordania.

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