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M.O.: palestinesi verso 'piano B' in caso fallimento colloqui con Israele (2)

31 marzo 2014 | 11.51
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(Aki/Washington Post) - A proposito del termine dei colloqui, il presidente dell'Anp (l'Autorita' nazionale palestinese) Abu Mazen (Mahmoud Abbas) insiste nell'affermare che non intende concedere una proroga nei negoziati fino a quando l'ultima tranche di 26 detenuti palestinesi non viene rilasciata da Israele come promesso. In base al calendario inserito nella bozza di accordo stilata con gli Usa lo scorso luglio, 104 palestinesi avrebbero dovuto essere rilasciati questo fine settimana. Inoltre Abu Mazen ha promesso che, fino a quando i colloqui sono in corso, l'Anp non si rivolgera' alle Nazioni Unite per chiedere il riconoscimento dello Stato palestinese, dopo aver ottenuto nel 2012 quello di ''stato osservatore''. La piena adesione all'Onu è stata bloccata nel 2011, ma i diplomatici americani hanno avvertito gli israeliani che non potranno impedire ai palestinesi di chiedere ulteriori riconoscimenti alle Nazioni Unite, soprattutto nel caso di collasso dei negoziati.

In un'analisi rilasciata dal Centro palestinese di politica e ricerca intitolata 'Il giorno dopo' si prevede lo scioglimento dell'Autorita' nazionale palestinese e lo sconvolgimento dell'economia della Cisgiordania con stipendi non pagati e fallimento di banche, illegalita' dilagante e ritorno ai giorni in cui le milizie provocavano il caso tra israeliani e palestinesi. L'Anp potrebbe proprio collassare nel caso in cui i palestinesi decidessero di rivolgersi al Tribunale penale internazionale e gli Stati Uniti e Israele decidano di vendicarsi interrompendo flusso di denaro e altre forme di sostegno. (segue)

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