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MO, Papa alle parti in guerra: "Questa è l'ora di fermarsi"

27 luglio 2014 | 12.24
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Accorato appello del Pontefice al termine dell'Angelus per le tre aree di crisi mediorientale, irachena e ucraina: "Penso soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza di una vita degna, di un futuro". E aggiunge: il Signore "conceda alle popolazioni e alle Autorità la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace, affrontando ogni diatriba con la tenacia del dialogo"

(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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"Mai la guerra! Mai la guerra! Fermatevi, per favore. Ve lo chiedo con tutto il cuore: è l'ora di fermarsi!". E' l'accorato appello che papa Francesco, con la voce rotta dalla commozione, rivolge alle parti in guerra nel Medio Oriente. "Penso soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza di una vita degna, di un futuro - osserva il Pontefice al termine dell'Angelus in piazza San Pietro - Bambini morti, bambini feriti, bambini mutilati, bambini orfani, bambini che hanno come giocattoli i residui bellici, bambini che non sanno più sorridere".

E quindi invoca la tenacia del negoziato per la pace in Medio Oriente fra israeliani e palestinesi, come in Iraq e in Ucraina. Il suo pensiero va "alle tre aree di crisi: quella mediorientale, quella irachena e quella ucraina. Vi chiedo di continuare a unirvi alla mia preghiera perché il Signore conceda alle popolazioni e alle Autorità di quelle zone la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace, affrontando ogni diatriba con la tenacia del dialogo e del negoziato e con la forza della riconciliazione".

"Al centro di ogni decisione non si pongano gli interessi particolari, ma il bene comune e il rispetto di ogni persona", sottolinea quindi Bergoglio che aggiunge: "Non si ripetano gli sbagli del passato, ma si tengano presenti le lezioni della Storia, facendo sempre prevalere le ragioni della pace mediante un dialogo paziente e coraggioso". Il Papa ricorda così che domani ricorre il 100° anniversario dello scoppio della Prima guerra mondiale, "che causò milioni di vittime e immense distruzioni". Il Papa ricorda che "tale conflitto, che Papa Benedetto XV definì 'inutile strage', sfociò dopo quattro lunghi anni in una pace risultata più fragile". Quella di domani, sarà dunque "una giornata di lutto, nel ricordo di questo dramma".

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