Il 60% degli spostamenti su una distanza non superiore ai 5 km avviene in automobile, il 15% su una distanza di soltanto 1 km. A partire da questi dati "abbiamo pensato di creare una legge nazionale sulla mobilità ciclistica che prevede un piano nazionale per la ciclabilità e una rete nazionale per le percorrenze ciclabili. Piano che tiene insieme le pianificazioni che Regioni ed enti locali, in particolare Provincie e Comuni, saranno obbligati a fare". Così Antonio Decaro (Pd), a margine del seminario "La ciclabilità in Europa: come rendere un Paese bike-friendly?" oggi a Montecitorio.
Gli enti locali, prevede la bozza di legge quadro, "saranno obbligati a costruire una 'velostazione' per il deposito e la riparazione delle biciclette in tutte le stazioni ferroviarie e dei bus extraurbani. Tutti i Comuni, poi, saranno obbligati a inserire all'interno dei regolamenti edilizi l'obbligo, in caso di concessione edilizia per edifici residenziali e terziario-direzionali, di mettere a disposizioni spazi o depositi per le bici, così come oggi accade per le automobili".
Un modello partito in Puglia nel 2013 "grazie alla legge regionale 1/2013 per la mobilità ciclistica e che sta dando risultati importanti a partire dall'obbligo, che era già previsto dal codice della strada, di realizzare, in caso di costruzione di nuove strade, l'infrastruttura ciclistica a fianco della nuova strada. Con la legge regionale della Puglia, e speriamo con questa legge nazionale, metteremo una penale: chi non realizzerà questa infrastruttura perderà il finanziamento".