Luca, erede di Angelo fondatore della maison, inaugura il prossimo autunno ai Parioli la nuova sede con i i saloni di rappresentanza e l'archivio (oltre 25mila documenti) che sarà messo a disposizione di pubblico e studiosi, a pochi passi da via Sicilia dove tutto cominciò oltre 70 anni fa
La Sartoria Litrico riparte dalle origini con l'apertura, il prossimo autunno, del nuovo atelier nel quartiere Parioli di Roma (via Michele Mercati 35). "Un ritorno alla storia della nostra maison - ha raccontato all'Adnkronos Luca Litrico, erede della dinastia di sarti - proprio a pochi passi da quella via Sicilia dove tutto era cominciato grazie a nostro zio Angelo, oltre 70 anni fa. In quel nel lontano 1951 era giunto, infatti, nella capitale dalla Sicilia ed aveva trovato fama e onori vestendo ministri, capi di Stato ed attori della dolce vita, da Rossano Brazzi a Gassman, da Nikita Kruscev a John F. Kennedy, da Juan Peron al re Hussein di Giordania".
"Un punto di riferimento in quegli anni per la moda maschile - ha aggiunto Luca Litrico, entrato quest'anno nel cda di Altaroma- che ancor oggi realizza abiti di un'eleganza sobria, ma ricercata, mai gridata con una clientela internazionale diversificata e affezionata. Industriali, rappresentanti delle forze dell'ordine, politici, sportivi, oligarchi russi e membri di dinastie reali che hanno sempre apprezzato e vestito il nostro made in Italy o made in Litrico". La sartoria Litrico intanto si è trasformata in una ‘società benefit'. "Significa che ogni attività che porteremo avanti - ha spiegato ancora - sarà ufficialmente riconosciuta come responsabile, sostenibile e trasparente, nei confronti di persone, comunità, territori, ambiente e beni culturali".
Nulla è cambiato nella lunga storia della sartoria Litrico. "Gessetto, filo e forbici con una squadra di 12 persone. La stessa cura, la stessa passione artigianale del primo giorno di lavoro di 71 anni fa -ha scherzato Luca Litrico- sono cambiati però i clienti. Oggi molto più esigenti, cercano abiti personalizzati, un tempo anche i più grandi pagavano, oggi in molti ci chiedono di realizzare abiti a costo zero, che nessuno di noi può permettersi, naturalmente. La nostra storicità - ha aggiunto - in parte si confronta con la modernità in un filo sottile, inalterato nei decenni. Slow fashion, il nostro, contro il fast fashion di cui conosciamo tutti i problemi e le derive. Purtroppo quello di cui soffriamo oggi è la mancanza di personale specializzato. Un lavoro meraviglioso, il nostro, ma i giovani scelgono altre strade".
Il quartier generale di Via Mercati non ospiterà solo i saloni di rappresentanza dell’atelier, ma anche il vasto archivio del marchio. Oltre 25mila testimonianze tra articoli di giornali, interviste, foto con dediche, lettere autografe, corrispondenze (Carlo Dapporto, Giovanni Paolo VI, re Umberto di Savoia, Christian Barnard, Preti, Tanassi, Pertini, Jurij Gagarin e il presidente Kennedy) a disposizione del pubblico e di studiosi. Casa e bottega d’arte, insomma per la Sartoria Litrico. Una rinascita in puro spirito rinascimentale.