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Modena, in manette la banda del Parmigiano. Le loro armi? Lucciole e droni /Video

24 settembre 2015 | 13.33
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Modena, in manette la banda del Parmigiano. Le loro armi? Lucciole e droni /Video

Lucciole come sentinelle per il furto di Parmigiano Reggiano, pesce e champagne: venivano ingaggiate anche loro dall'organizzazione, "ben radicata sul territorio", specializzata nel furto di generi alimentari di pregio stoccati in magazzini e depositi del centro-nord. Undici le persone arrestate questa mattina dagli uomini della Squadra Mobile di Modena, in collaborazione con le polizia di Foggia e Cremona. "La banda era composta da 9 elementi provenienti dal foggiano e 2 albanesi. Nello specifico, 4 di loro sono residenti a Foggia, 2 a Modena e 5 a Cremona ", spiega all'Adnkronos Enrico Tassi, dirigente della Squadra Mobile di Modena e vicequestore aggiunto della Polizia.

"L'organizzazione, ben radicata sul territorio e con elementi vicini alla criminalità organizzata, si avvaleva di prostitute locali utilizzate come sentinelle per mettere a segno i furti. Per i sopralluoghi venivano invece impiegati droni: attraverso la registrazione delle telecamere degli apparecchi volanti veniva messo a punto il piano, studiando vie di acceso e fuga", dice il dirigente della Squadra Mobile di Modena.

Sono sette i furti di alimentari messi a segno dall'organizzazione malavitosa tra novembre del 2013 e gennaio di quest'anno. Nel mirino magazzini e depositi del Centro-nord: due i furti a Modena, assaltati anche stabilimenti di Alessandria, Reggio Emilia, Mantova, Parma e Tagliacozzo (L'Aquila). "Tre elementi della banda che stavano perpetrando un altro furto, sono stati arrestati questa notte in flagranza di reato", aggiunge Tassi.

Il valore complessivo delle derrate alimentari rubate (oltre 2000 forme di Parmigiano Reggiano, 15 chili di pesce surgelato, champagne e salumi) è di 800.000 euro. "Un sistema rodato, quello della banda, che permetteva loro ingenti guadagni", spiega ancora Tassi ricordando che il Parmigiano Reggiano ha una sua quotazione ed "è facilmente vendibile, grattugiato fa perdere la sua tracciabilità".

Gli 11 arrestati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata al furto e tentato furto aggravato.

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