Parla il fondatore della Nazionale italiana Cantanti
"Una cosa da ricchi: nel calcio devono contare i meriti che si acquisiscono sul campo da gioco e non i soldi nel conto in banca o nel portafoglio delle azioni in Borsa". E' un fermo "no" alla Superlega di calcio quello che esprime all'AdnKronos Giulio Rapetti in arte Mogol, che nel 1981 ha fondato con altri artisti la Nazionale italiana Cantanti, a scopo di beneficenza.
"Ci sono già a livello europeo la Champions League e l'Europa League: perché fare un altro torneo e per di più riservato soltanto ai più ricchi e chiuso per tutti gli altri ,anche quelli che dimostrano di essere più bravi?", si chiede Mogol, che non ha una 'squadra del cuore': "Tifo per l'Italia ai mondiali e per tutte le squadre italiane nelle coppe europee".
Per Mogol, "la formula giusta è quella adottata dall'Uefa: entra chi dimostra sul campo di essere più bravo: è una legge valida e giusta che dovrebbe valere sempre, nella vita e non solo nel calcio".
(di Enzo Bonaiuto)