(di Alisa Toaff)
''Il vaccino è l'unica speranza che abbiamo di risolvere la pandemia. Dobbiamo agire con la massima celerità e il massimo impegno. Sicuramente se abbiamo firmato un contratto con la causa farmaceutica il contratto è diventato illecito ma sarà una Corte Europea a dover giudicare. Mi auguro che queste minacce e queste cause sortiscano il loro effetto e che se (le cause farmaceutiche che forniscono i vaccini, ndr) hanno commesso un'ingiustizia cerchino di riparare fornendoci al più presto i farmaci di cui abbiamo bisogno''. E' quanto sottolinea all'Adnkronos Mogol sui ritardi nelle forniture dei vaccini agli ultraottantenni. ''Io ho 84 anni e mezzo, sono insegnante universitario perché il Cet (Centro Europeo di Toscolano) è diventato, con la convenzione con l'università di Pescara-Chieti, un'università e due anni fa ho subito un'operazione moto seria al cuore ma aspetto il mio turno -tiene a dire il paroliere- credo sia giusto non approfittarsi di niente e rispettare il proprio turno a seconda di quello che viene deciso ma spero che quello che viene deciso sia suggerito dal buon senso''.
''Serve chiarezza su chi deve decidere chi deve vaccinarsi -prosegue- Chi decide se io devo vaccinarmi o no ad esempio? Secondo me dovrebbero farlo decidere i medici della mutua, non capisco perché non hanno affidato questa scelta a loro!''. Per Mogol, visti i ritardi nella consegna di vaccini, 'ci dovrebbe essere un'equipe che lavori per procurarsi non solo i vaccini ''che hanno più credito ma anche per testare gli altri, ad esempio quelli cinesi e quelli russi. Si potrebbe provare a prenderne mille e provare a vedere che risultati otteniamo -continua- noi siamo sempre terrorizzati da quello che non conosciamo ma quello che non conosciamo non cerchiamo mai di conoscerlo'', conclude.
