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Mondo Rai/appuntamenti e novità

29 dicembre 2020 | 20.03
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La commedia romantica “Nelle tue mani”, trasmessa in prima visione, sarà protagonista della prima serata di mercoledì 30 dicembre alle 21.25 su Rai1. Il film - firmato dal regista francese Ludovic Bernard e interpretato da Lambert Wilson, Kristin Scott Thomas, Jules Benchetrit - narra una storia di integrazione e riscatto. Il giovane Mathieu vive nella banlieue parigina ed è il primo di tre fratelli. Nonostante la madre, da sola, si sforzi di portare avanti la famiglia, il giovane commette dei piccoli furti per vivere. La passione del ragazzo, in realtà, è la musica classica e suonare il pianoforte; del suo straordinario talento si accorge casualmente Pierre Geithner, il direttore del conservatorio parigino, che ascolta Mathieu suonare il piano in una stazione cittadina.

Grandi ospiti per il quarto ed ultimo appuntamento con “Qui e adesso”: mercoledì 30 dicembre alle 21.20 su Rai3, dal teatro Sistina di Roma, Massimo Ranieri saluterà il 2020 in compagnia di Gianna Nannini, Irama, Nina Zilli, Paolo Jannacci, Gianni Togni, Adriano Panatta e Marino Bartoletti. Come sempre, per stare insieme a loro, non ci sarà soltanto il palcoscenico, ma anche il camerino, cornice ideale e naturale per chiacchierare, raccontare e provare, andando al di là dei riti dello show televisivo classico. Un luogo spontaneo per dialogare o cantare insieme, dando spazio innanzitutto alle emozioni e ai sentimenti artistici in comune. Poi naturalmente il grande talento di Ranieri, attore e cantante con i suoi cavalli di battaglia e nuovi arrangiamenti, tutto seguito nel suo costruirsi, dalle prove al magico risultato finale. In scena anche l’orchestra che lo segue da sempre nei suoi spettacoli, un corpo di ballo di giovani che accompagnerà e si esibirà accanto agli artisti e, come cast fisso del programma, i comici Maria di Biase e The Jackal e il duo musicale Le EbbaneSis.

Ha segnato il debutto nella regia d’opera della star hollywoodiana John Turturro  il  Rigoletto di Giuseppe Verdi che Rai Cultura propone mercoledì 30 dicembre alle 21.15 su Rai5 , dal Teatro Massimo di Palermo. Il nuovo allestimento, realizzato in coproduzione con il Teatro Regio di Torino, l’Opéra Royal de Wallonie-Liège e la Shaanxi Opera House, ha scene di Francesco Frigeri, costumi di Marco Piemontese, luci di Alessandro Carletti e coreografia di Giuseppe Bonanno. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Massimo è impegnato Stefano Ranzani. Protagonisti sul palco George Petean (Rigoletto), Ivan Ayon Rivas (Duca di Mantova), Maria Grazia Schiavo (Gilda) e Luca Tittoto (Sparafucile). Completano il cast Martina Belli (Maddalena), Carlotta Vichi (Giovanna), Sergio Bologna (Conte di Monterone), Paolo Orecchia (Marullo), Massimiliano Chiarolla (Matteo Borsa), Giuseppe Toia (Conte di Ceprano), Adriana Calì (Contessa di Ceprano), Antonio Barbagallo (Usciere) e Emanuela Sgarlata (Paggio della Duchessa). Primo titolo della “trilogia popolare”, composto su libretto di Francesco Maria Piave e rappresentato alla Fenice di Venezia nel 1851, Rigoletto è ispirato al dramma storico di Victor Hugo, Le roi s’amuse. Ambientato a Mantova nel XVI secolo, il soggetto è incentrato sul conflitto interiore che divide Rigoletto fra il ruolo pubblico di buffone di corte e il tenero sentimento che lo lega alla figlia Gilda. Lo spessore tragico con cui Verdi dipinge musicalmente la triste condizione di Rigoletto e dei personaggi che lo circondano restituisce con grande maestria l’intera gamma delle emozioni umane.

Mercoledì 30 dicembre alle 21.10 su Rai Movie (canale 24 del digitale terrestre) in prima serata, andrà in onda “Sissi - La giovane imperatrice”, il secondo capitolo della trilogia di film dedicati alla figura della principessa Sissi interpretata da Romy Schneider. L’imperatrice Sissi fa fatica ad adattarsi alle dure e rigide regole della corte asburgica. In particolare i maggiori contrasti sono con l’arciduchessa Sofia, la suocera. La donna infatti si intromette spesso nelle questioni dei due giovani sposi. Lo scontro maggiore si ha al momento della nascita della prima figlia di Sissi. Sofia, infatti, sottrae la bambina alla madre. Sissi distrutta per la perdita della propria figlia, e delusa dal marito, decide di fuggire dal palazzo e tornare in Baviera dai suoi familiari.

Parigi, inizi del XX secolo. Con un approccio radicale e coreografie rivoluzionarie, il maître de ballet Serge Lifar ridefinisce il balletto neoclassico, e il futuro stesso della danza. Lo racconta il documentario “Serge Lifar, a passi di danza verso il futuro”, in onda mercoledì 30 dicembre alle 19.15 su Rai5. Parigi, città rinomata per il suo amore per l'arte, per il balletto è meglio conosciuta grazie a un immigrato russo di nome Serge Lifar. Con la sua indiscutibile presenza scenica, Lifar cominciò la sua movimentata carriera lavorando con Sergej Djagilev, fondatore dei Ballets Russes. Tuttavia, Lifar non fu solo una star sul palco, ma anche un influente coreografo e una delle figure di spicco del rinnovamento del balletto francese del XX secolo, collaborando con artisti come Jean Cocteau, Pablo Picasso e Coco Chanel. Convinto che la danza potesse esistere al di fuori della musica, Lifar osò coreografie rivoluzionarie che sarebbero arrivate a ridefinire il balletto neoclassico e persino il futuro stesso della danza. Attraverso l’accesso esclusivo agli archivi personali di questa étoile e le interviste con i ballerini e coreografi di oggi, il documentario traccia un racconto intimo della vita di Serge Lifar e illustra chi è l'uomo dietro la fama artistica e la continuità duratura del suo rivoluzionario lavoro.

Per lo spazio pomeridiano dedicato al teatro, che propone in versione restaurata grandi classici del teatro delle Teche Rai, dal 30 dicembre all’1 gennaio alle 15.30 circa su Rai5, Rai Cultura propone alcuni dei più pregevoli adattamenti di classici del teatro di Anton Čechov prodotti dalla Rai tra la metà degli anni ‘50 e la fine degli anni ’70. Aprono l’omaggio, mercoledì 30 dicembre alle 15.30 su Rai5, “Una proposta di matrimonio” (1955) con Nino Pavese (Stefan Ciubucov), Anna Campori (Natalia Stefanovna), Paolo Panelli (Ivan Lomov) e la regia di Silverio Blasi; “Tragico controvoglia” (1956) con Memo Benassi (Ivàn Ivànovic Tolcaciòv) e Lucio Rama (Alexièi Alexièvic Muràskin), e la regia di Alberto Gagliardelli; e “Il canto del cigno” (1956) con Con Memo Benassi (Vassilij Cassilèvic Svietlovidov) e Gastone Cipriani (Nikita Ucùvanyc, suggeritore), e la regia di Alberto Gagliadelli. Le versioni sceniche proposte sono tutte dirette e interpretate dalle maggiori personalità della scena italiana dell’epoca: dai tre primi tre atti unici registrati fra il 1955 e il 1956, che documentano una parte cospicua ma poco conosciuta della produzione del drammaturgo russo, a “Il gabbiano” del 1969, con la regia di Orazio Costa, per finire con il leggendario “Il giardino dei ciliegi” diretto da Strehler al Piccolo Teatro di Milano nel 1978, con Valentina Cortese e Giulia Lazzarini.

L’epopea dei Duran Duran, protagonisti della scena new romantic inglese anni ’80: la racconta il documentario del regista Zoe Dobson “Duran Duran. There’s Something You Should Know”, in onda mercoledì 30 dicembre alle 23.15 su Rai5. Sette album per tracciare il loro impatto sulla musica, sulla moda e sui costumi, dall'esordio del 1981 alla reunion, passando per il successo planetario di “Wild Boys”, la crisi e le incomprensioni, lo scioglimento e i riavvicinamenti: il documentario, che prende il nome dall’omonimo brano tratto dall’album di esordio della band, intervista Roger Taylor, John Taylor, Simon Le Bon, Nick Rhodes per ripercorrere con loro i quasi 40 anni di collaborazione artistica, a partire da Birmingham dove la band si è formata tra il 1978 e il 1980. Intervistati con loro, anche Andy Taylor, il chitarrista che ha fatto parte due volte della band, e alcuni dei loro amici contemporanei nel mondo dello spettacolo: Boy George dei Culture Club, la modella Cindy Crawford e il regista Nick Egan. Ma anche i produttori Mark Ronson e Nile Rodgers, Naomi Campbell e tanti altri. In primo piano anche la città di Birmingham e le antiche passioni della band che compare a bordo di lussuose macchine alle prese con la condivisione delle proprie memorie.

Dopo aver visitato Groenlandia e Isole Faroe, che fanno parte del suo regno, “Overland” nella puntata in onda mercoledì 30 dicembre alle 23.40 su Rai1, approderà in Danimarca. Si solcheranno i canali della sua capitale Copenaghen a bordo di Kayak e si darà un contributo per combattere l’inquinamento dell’Oceano, mentre si potrà ammirare la città dalle sue acque. Sulle tracce del Vallo Atlantico si esplorerà ciò che rimane delle strutture volute da Hitler in questo territorio. Si entrerà in contatto con la natura danese: sfruttando l’andamento delle maree, si camminerà sul fondo marino per un tu per tu con un branco di foche, particolarmente simpatiche e accoglienti, che si trovano sull’Isola di Fanø. Ci si immergerà nel mondo incantato del mitico scrittore Hans Christian Andersen, dalla porta principale delle sue fiabe: visitando Odense, la sua città natale.

La tattica del branco di lupi applicata alla guerra sui mari: il biglietto da visita dell'ammiraglio Karl Donitz, la mente dei sottomarini di Hitler. La sua strategia: inviare squadre di U-boot contro i convogli di navi dirette dal Canada alla Gran Bretagna, tagliare le linee di vita marittime e far morire di fame il nemico. Una storia ripercorsa da “Inferno nei mari”, in onda mercoledì 30 dicembre alle 22.10 su Rai Storia. All’alba della Seconda Guerra Mondiale, uno dei comandanti di U-boot agli ordini di Hitler, Otto Kretschmer ha già affondato decine di imbarcazioni e, nel luglio del 1940, l'U-99 tedesco affonda una nave mercantile nelle acque a sud dell’Irlanda. I britannici passano alla controffensiva. l’equipaggio dell’U-99 si immerge per sfuggire. Otto Kretschmer e i suoi affrontano una raffica di bombe che mettono alla prova i loro spiriti e il loro sottomarino, ma l'U-99 sopravvive all'assalto e il suo coraggioso comandante costruirà su di sé la reputazione di audace tattico, finché un fatidico errore metterà a rischio la missione. “Inferno nei mari” è la serie che ripercorre tutti gli eventi drammatici e le battaglie delle squadre sottomarine della Seconda guerra mondiale. Dall'affermazione della caccia in branco da parte degli U-boot alle azioni che contribuirono al successo americano nel Pacifico, una storia di tattica e tecnologia e degli equipaggi che resero un incubo costante la vita dei marinai delle flotte di superficie.

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