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Mondo Rai / Appuntamenti e novità

09 febbraio 2023 | 21.55
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(Fotogramma)
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In occasione della giornata del Ricordo, istituita con la legge 30 marzo 2004 per celebrare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, Rai Cultura propone “Il Tempo del ricordo. Le Foibe e l'esodo istriano giuliano dalmata”, in onda venerdì 10 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. E’ il racconto di un esodo doloroso, lungo, a volte silenzioso degli italiani dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia costretti a lasciare le proprie terre e le proprie case senza alcuna certezza, incalzati e in alcuni casi trucidati dall'esercito titino. Località come Basovizza, Vines, Pisino, Tarnova diventano i luoghi dove avvengono fucilazioni e sparizioni di migliaia di italiani. Inizia così quel viaggio, quell'esodo che ha nei campi profughi istituiti nella penisola italiana una prima tragica fase a cui si aggiungerà nel primo dopoguerra l'istituzione di più quaranta "quartieri" nelle maggiori città italiane dove inizierà una faticosa ricostruzione del tessuto sociale e del futuro di intere famiglie. Il quartiere "giuliano-dalmata" di Roma diventa dunque un luogo in cui la memoria di ciò che è avvenuto costruisce, attraverso la presenza del museo "la Casa del Ricordo", un nuovo ponte di dialogo e di riconnessione con le famiglie e i parenti rimasti in Istria.

Il Festival di Sanremo, con la nuova classifica delle canzoni in gara, le incursioni di Fiorello, le curiosità, i superospiti, i commenti sulla terza serata con le esibizioni degli artisti, è ancora al centro di Tg2 Italia, la rubrica di attualità condotta da Marzia Roncacci, in diretta venerdì 10 febbraio alle 10 su Rai 2. In studio, la discografica Mimma Gaspari Golino e l’esperto di tendenze Emilio Sturna Furnò. In collegamento dal Palafiori di Sanremo l’inviato del Tg2 Luca Raimondo intervista Sergio Cerruti presidente dell’Afi, che commenterà i dati sul gradimento delle canzoni nei media; il giornalista critico musicale Ernesto Assante e altri ospiti a sorpresa. Nel corso della puntata, come sempre, gli aggiornamenti di cronaca dall’Italia e dal mondo, con approfondimenti sulla tragedia del terremoto in Turchia e Siria e sulla Giornata del Ricordo dedicata ai massacri delle foibe.

Tra maschere, coriandoli e stelle filanti, RaiPlay si prepara a celebrare il Carnevale dei più piccoli, con tutti i loro beniamini. Da venerdì 10 a martedì 21 febbraio sarà disponibile online, una collezione di video dedicata alla festa più divertente dell’anno. Fantasia e allegria sono le parole d’ordine delle avventure che vivranno i protagonisti delle serie animate più seguite dal pubblico dei giovanissimi di RaiPlay. Riusciranno i Mini Cuccioli ad organizzare il “Carnevale al contrario” con gli amici animali del Bosco Ombroso senza che l’astuta volpe rovini loro i piani? Chi è l’ospite misteriosa proveniente dal Brasile che trascina Masha e Orso in una festa piena di ritmo, colori e costumi sudamericani, scatenando la gelosia di Orsa? Infine, con gli amici della “Melevisione” si imparerà a creare un costume da eroe mascherato e con la festa per pupazzi organizzata da Bing e i suoi amici, i più piccoli potranno vivere i giorni di Carnevale tra maschere, trucchi, scherzi e fantasia. L’offerta sarà disponibile su https://www.raiplay.it/bambini e sull’App RaiPlay YoYo

Rai Cultura e Rai Teche in ricordo di Franco Zeffirelli, swu Rai Documentari omaggio a Laura Antonelli

In occasione del centesimo anniversario dalla nascita di Franco Zeffirelli, Rai Cultura propone la sua trasposizione cinematografica de “La traviata”, dall'omonima opera lirica di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal romanzo "La signora delle camelie" (La Dame aux camélias) di Alexandre Dumas figlio, in onda venerdì 10 febbraio alle 21.15 su Rai 5. Nel cast, Teresa Stratas, Plácido Domingo, Cornell MacNeil, Allan Monk, Axelle Gall, Pina Cei, Maurizio Barbacini, Robert Sommer, Richard Oneto, Renato Cestiè, Luciano Brinzi. “La traviata” diretta da Franco Zeffirelli vinse tre Nastri d'argento ed ebbe due Nomination agli Oscar nel 1983. Il film è preceduto, alle 19.25, dal documentario di Francesco D'Arma con la regia di Monica Ghezzi, prodotto da Rai Cultura, “In scena. Il mondo di Franco Zeffirelli”, che racconta Franco Zeffirelli intrecciando la vicenda umana e artistica del grande regista con la perlustrazione del patrimonio creativo nato dalle sue mani e dalla sua fantasia. Schizzi, bozzetti, dipinti creati per mettere a fuoco il nucleo narrativo, emotivo e culturale delle realizzazioni finali, viste, amate e applaudite dal pubblico, ma materiale pensato anche per comunicare con i suoi collaboratori: scenografi, costumisti, scrittori, tecnici. Un materiale immenso e di grande valore, esposto nel museo curato dalla Fondazione Zeffirelli, all'interno del Complesso San Firenze, al centro di Firenze, dove Zeffirelli nacque il 12 febbraio del 1923.

Scenografo, regista, sceneggiatore, scrittore, costumista, ma anche grande tifoso viola: Gian Franco Corsi, in arte Zeffirelli, ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dello spettacolo italiano e internazionale in tutte le sue forme, dal teatro all'opera lirica, dal cinema alla televisione. In occasione del centenario dalla sua nascita, che ricorre il 12 febbraio, Rai Teche porterà su RaiPlay da venerdì 10 febbraio l’antologia “In arte Zeffirelli” (www.raiplay.it/programmi/inartezeffirelli), che ripercorre la carriera artistica del maestro fiorentino. La nutrita raccolta sarà articolata in sezioni, ciascuna dedicata ad un ambito dello spettacolo cui Zeffirelli ha dedicato il proprio estro creativo, pur essendo questi fra loro sempre profondamente interconnessi. Sarà possibile affacciarsi dietro le quinte e sul palco dei più grandi teatri italiani ed internazionali, a partire dalla messa in scena londinese di Giulietta e Romeo all’Old Vic nel 1960. Dall’Arena di Verona alla Staatsoper di Vienna, dalla Comédie Française a Parigi al Teatro alla Scala: qui le telecamere portarono gli spettatori fin dentro alla sala di regia quando per la prima volta la Rai trasmise la Prima scaligera in diretta con lo storico Otello di Verdi nel 1976, di cui Zeffirelli curò regia teatrale, televisiva, scenografia e costumi. Fra le perle d’archivio proposte, l’eclettico regista viene mostrato sul palco della Pergola intento a dare gli ultimi tocchi di spugna alla scenografia di Maria Stuarda, oppure a passeggio nel mercato di Soho a Londra con Eduardo De Filippo in vista della messa in scena di Filumena Marturano. Il prezioso materiale d’archivio selezionato offrirà inoltre la possibilità di visitare set e backstage dei capolavori cinematografici e televisivi di Zeffirelli, dal Gesù di Nazareth (1977) al film-opera Cavalleria Rusticana (1982) e a Fratello sole, sorella Luna (1972). La raccolta, che contiene anche rare immagini frutto di un recupero di Rai Teche, documenta l’inesauribile inventiva di Zeffirelli, consentendo di scoprire le idee di film poi rimasti inediti, dallo spunto per un sequel del Gesù su San Pietro e Paolo ai bozzetti sull’Inferno dantesco, o progetti poi sviluppati a distanza di anni, quali i film sui fiorentini e su Maria Callas.Da ultimo, fra i contenuti meno rivisti, le riprese del 1969 che lo vedono seguire la cerimonia degli Oscar alla radio anziché dal vivo per via dell’incidente stradale in cui fu coinvolto insieme a Gina Lollobrigida e Gian Luigi Rondi pochi mesi prima.Il percorso attraverso i materiali dell’archivio Rai è al contempo un omaggio all’artista e un’occasione di riflettere, attraverso la guida di un maestro straordinario, sulla drammaturgia e sul cinema, sull’attualità italiana e sui rapporti culturali con l’estero, sull’arte e sulla vita.

Chi era davvero Laura Antonelli? Lo racconta il documentario di Bernard Bédarida e Nello Correale, “Laura Antonelli, La diva malinconica”, prodotto da Tipota Movie Company in collaborazione con Rai Documentari e con il sostegno dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), in onda venerdì 10 febbraio alle 16.10 su Rai 3. Un ritratto delle diverse sfaccettature dell’attrice, dagli inizi della sua vita alla sua scomparsa, a Ladispoli, il 22 giugno 2015. Prima di diventare la “Divina creatura” da tutti conosciuta, Laura Antonelli aveva avuto “un'infanzia disperata ed infelice”, come lei stessa amava dire. Proveniva da una famiglia di sfollati istriani, profughi in giro per l’Italia nell’immediato Dopoguerra. Ambiziosa e intraprendente, grazie anche a una bellezza indiscutibile, approda a Roma all’inizio degli anni 60 e insegna educazione fisica, professione piuttosto inusuale per una ragazza dell’epoca. Grazie al suo aspetto estremamente fotogenico arrivano le pubblicità televisive, i primi fotoromanzi e alcuni piccoli ruoli cinematografici in una successione di film d’autore e commediole “osées”. Nel 1972 sceglie il ruolo che la segnerà per la vita intera: quello di Angela La Barbera nel film “Malizia” di Salvatore Samperi, che oggi compie 50 anni e che le valse il David di Donatello e il Nastro d'Argento come miglior attrice protagonista. Fortemente voluta dal regista, Laura Antonelli, che aveva appena girato “Il merlo maschio”, con Malizia sbanca i botteghini. Da quel momento la sua vita personale ed artistica non sarà più la stessa. Finiscono le interpretazioni serie, come l’intrigante Gradiva di Giorgio Albertazzi. Sono gli anni della vita mondana, del successo e delle copertine dei rotocalchi. I viaggi da Roma a Parigi e a Londra, i flirt veri e presunti, il grande amore con Jean-Paul Belmondo. Per Luchino Visconti era “la donna più bella dell’Universo”, i maggiori registi italiani Risi, Comencini, Bolognini e Scola se la contendevano. Le viene così cucita addosso la pelle del sex-symbol, un’immagine che delizierà il pubblico maschile di mezza Europa.E poi è successo quel che succede spesso. Con l’età, quella bellezza, che era il suo fascino, diventa la sua dannazione. Lo stesso strepitoso successo che ne aveva fatto l’icona sexy dell’Italia la porterà, dopo 19 anni, ad una scelta infelice, Malizia 2000, il sequel della pellicola che le aveva dato la notorietà, ma che in breve tempo la trascina verso l’oblio e una fine tragica. Quando smette di recitare ha solo 50 anni. Dei seguenti 24 anni della sua vita – un terzo della sua esistenza – si sa poco o nulla. Il documentario è arricchito dalle testimonianze di molte personalità del mondo del cinema che hanno recitato con lei, tra cui Jean-Paul Belmondo - nella sua ultima e toccante intervista - Giancarlo Giannini, Michele Placido, Claudia Gerini e Daniela Poggi, e dagli aneddoti raccontati dagli pochi amici, Marco Risi, Francesca D’Aloja, Ivan Pavicevac e Simone Cristicchi. Le loro voci, alternate alle fotografie, agli estratti dei film e all’analisi del critico cinematografico Valerio Caprara, hanno permesso di raccontare i diversi aspetti dell’attrice ed evocare, con garbo e rispetto, gli ultimi anni di un artista che il pubblico non ha mai dimenticato.

su Agorà Consiglio europeo e bilaterale Meloni- Zelensky, su Rai Storia 'L'Italia della Repubblica', Rai 5 sugli U2

Il Consiglio europeo a Bruxelles, il bilaterale Meloni-Zelensky e il festival di Sanremo tra musica e politica: sono questi i temi della puntata di venerdì 10 febbraio di Agorà, in onda alle 8.00 su Rai 3. Ospiti di Monica Giandotti: Lucio Caracciolo, direttore Limes; Lucio Malan, Fratelli d’Italia; Francesco Olivo, La Stampa; Pina Picierno, Partito Democratico; Donato Bendicenti, corrispondente Rai; Marco Bentivogli, coordinatore nazionale Base Italia; Francesco Borgonovo, La Verità; Francesca Re David, segretaria nazionale CGIL; Beatrice Oliva, studentessa; Gigi Marzullo; Fulvio Abbate, scrittore; Alessandro Cecchi Paone, giornalista.

La linea che divide Italia e Jugoslavia, nel dopoguerra, diviene una profonda ferita nella storia repubblicana. Se ne parla a “L’Italia della Repubblica”, la serie di Rai Cultura, con l’introduzione di Paolo Mieli e la consulenza storica di Giovanni Sabbatucci, in onda venerdì 10 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. Ospite in studio, la scrittrice istriana Anna Maria Mori, intervistata da Michele Astori, racconta come le vicende del “confine conteso” hanno segnato la vita di chi ha dovuto lasciare per sempre la propria casa. Dopo il trattato di pace, la Jugoslavia controlla la penisola istriana, mentre il Territorio libero di Trieste viene diviso in due zone, una affidata agli Alleati e una controllata dagli jugoslavi. Il capoluogo friulano dovrà aspettare molti anni prima di tornare italiano e in questo tempo, dalla fine del conflitto al memorandum di Londra del 1954, gli italiani che vivono in quella terra pagano il prezzo della sconfitta. Sono anche tributi di sangue, come quello versato nella tragedia delle foibe che hanno inghiottito migliaia di persone, scrivendo una delle pagine più nere della storia italiana. C’è, infine, il triste esodo cui sono stati costretti gli italiani residenti nelle terre di confine passate agli jugoslavi. La puntata, che dà voce ai protagonisti e ai testimoni dell’epoca attraverso le interviste di repertorio delle teche Rai, si avvale del contributo degli storici Raoul Pupo e Patrick Karlsen.

I pionieri del rock da stadio si esibiscono nei celebri studi londinesi di Abbey Road in una veste più intima. Una performance inedita - in onda venerdì 10 febbraio alle 23.35 su Rai 5 - in cui gli U2, accompagnati da un’orchestra e da un coro, raggiungono una nuova intensità. In scaletta, oltre a un’intervista esclusiva, i brani “Beautiful Day”, “Lights of Home”, “With Or Without You”, “Stuck In A Moment”, “Get Out Of Your Own Way” e “One”.

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