Gioco, musica, classifiche, varietà e tante curiosità sul nostro Paese per una prima serata dedicata alla condivisione in famiglia. Domani alle 21.25 su Rai 1 dall’Auditorium del Foro Italico di Roma Carlo Conti conduce una nuova puntata di “Top Dieci”, uno tra i programmi più discussi sui social il venerdì sera. In questa quarta puntata due nuove squadre di celebrities, composte ognuna da 3 personaggi famosi, si “affronteranno” per scoprire i gusti degli italiani su vari argomenti: musica, cinema, spettacolo, sport e tanto altro. Nella prima formazione Serena Autieri, Vincenzo Salemme, Tosca D’Aquino, nella seconda Nino Frassica, Marisa Laurito, Francesco Paolantoni. Super ospite della serata Zucchero che, intervistato da Carlo Conti, racconterà le sue personali top dieci: un’occasione per scoprire insieme al pubblico aneddoti e particolari ancora non conosciuti dell’amato bluesman italiano, con emozionanti filmati e clip musicali di repertorio che faranno da colonna sonora. I concorrenti di ogni puntata partecipano a varie prove: top ten musicali, classifiche del cinema, dello spettacolo, della moda e dei consumi degli ultimi 60 anni, ma anche sondaggi su gusti e abitudini, manie e piccoli difetti degli italiani. La squadra che al termine del programma avrà totalizzato il maggior numero di punti, individuando gli elementi e le posizioni corrette delle hit parade, sarà proclamata vincitrice.
Il film d’esordio alla regia dell’attrice Olivia Wild, "La rivincita delle sfigate", in onda in prima visione domani alle 21.20 su Rai 3, racconta una folle notte in cui tutto può succedere: Amy (Kaitlyn Dever) e Molly (Beanie Feldstein), migliori amiche fin dall’infanzia, hanno deciso di trascorrere gli anni del liceo dedicandosi esclusivamente allo studio. le due ragazze hanno rinunciato al divertimento e alla leggerezza dell’adolescenza per i college più prestigiosi e per la futura carriera rendendosi però antipatiche agli altri studenti. La sera della vigilia del diploma Amy e Molly decidono di recuperare il tempo perduto e di partecipare a una festa dove incontreranno gli studenti più carini della scuola. Il desiderio di divertimento le spingerà, di avventura in avventura, tra emozioni, sballi e paure, alla scoperta della loro personalità.
Carly Simon racconta la storia del suo album “No Secrets”: una cantante e un disco di successo protagonisti di “Classic Albums” il ciclo dedicato ai grandi “Long Playing” che hanno fatto storia, in onda domani alle 22.55 su Rai 5. Pubblicato nel 1972, questo disco mantenne per cinque settimane il primo posto della classifica di Billboard, grazie a uno stile che fondeva in maniera molto indovinata elementi pop, jazz e blues, e lanciò nella Top 20 quattro singoli, tra cui la straordinaria “You’re So Vain”, una energica presa di posizione contro un ex presuntuoso e pieno di sé, che vede al fianco della Simon il grande Mick Jagger.
Le pandemie cambiano profondamente uomini e società: a “Codice” condotto da Barbara Carfagna, nella puntata in onda domani alle 23.55 su Rai 1, si racconterà una storia emblematica e mai narrata che arriva da un’isola greca. E ancora, in che modo le società stanno pensando di affrontare la pandemia psicologica, effetto collaterale del Covid 19? Si andrà in California, dove si sperimenta un impiego degli psichedelici sotto controllo medico. Si parlerà anche del rapporto tra connettività pervasiva e disagio in Corea del Sud e di come reagire progettando un’alimentazione sostenibile; si vedranno i laboratori americani in cui si studia la longevità con i fondi dai miliardari della Silicon Valley e come in Italia si stia studiando la creazione di organi di ricambio per i nostri corpi. Sul canale YouTube della Rai si possono vedere ed ascoltare le interviste integrali in inglese, ed è possibile rivedere la puntata di Codice sulla piattaforma raiplay.it
Nuovo appuntamento domani su Rai 3 alle 23.10, con “Imperfetti Sconosciuti”, il talk inedito condotto da Cesare Bocci, affiancato dalla figlia Mia, che mette insieme in un unico spazio di condivisione forzata 20 adolescenti con i loro i rispettivi genitori: madri e padri disperati, che hanno perso completamente il polso della situazione contro figli, altrettanto disperati, che non ne possono più. Da una parte i genitori “i boomer, gli antichi, i tirannosauri, i dittatori che impongono regole. Dall’altra gli adolescenti. Il corpo che cambia, gli ormoni che impazzano, le camere che esplodono, le porte che sbattono, le parolacce che volano… e un muro altissimo, sempre più alto che ogni giorno divide la “generazione genitori” “dalla generazione Z”. Una vera “guerra dei mondi”, uno scontro feroce tra universi improvvisamente diventati alieni gli uni agli altri, dove la ragione e il torto oscillano in un fragilissimo equilibrio tutto da costruire e da disfare giorno per giorno. Incontri, scontri, divergenze, convergenze, segreti e bugie, un match di conversazione familiare senza esclusione di colpi, dove nessuno è senza colpe. Un esercito disarmato di Alieni: genitori e figli senza peli sulla lingua. La conduzione è affidata a un padre e una figlia stretti da un patto forte: Cesare e Mia Bocci. Una coppia con una storia che li ha legati tantissimo, fino al momento in cui anche Mia è diventata adolescente e ha sentito il bisogno di separarsi. Insieme proveranno a condividere i problemi dei genitori di tutto il mondo, cercando di trovare una strada per comunicare ed essere forse un po’ meno… sconosciuti.
Un’artista visionaria che, con le sue opere avanguardistiche, ha creato un approccio all’arte e alla scultura squisitamente femminile, irrequieto e tenace. E’ l’artista franco-americana Niki de Saint Phalle, che in Italia, a Capalbio ha creato il Giardino dei Tarocchi, un parco artistico dove statue monumentali dedicate ai simboli dei tarocchi, si inseriscono nel paesaggio collinare della Maremma, creando un luogo sospeso tra sogno e realtà. Un personaggio raccontato da “Niki de Saint Phalle. La visione di un architetto” di Anne Julien e Louise Faure, in onda domani alle 21.15 su Rai 5 per “Art Night”, con Neri Marcorè. Diceva Niki de Saint Phalle, scomparsa vent’anni fa: “Questo giardino è stato fatto con difficoltà, con amore, con folle entusiasmo, con ossessione e, più di ogni altra cosa, con la fede. Come in tutte le fiabe, lungo il cammino alla ricerca del tesoro mi sono imbattuta in draghi, streghe, maghi, ma niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi.” E proprio sulle parole dell’artista, attraverso un materiale di archivio inedito e la narrazione in prima persona, il documentario ricostruisce l’intento artistico della Saint Phalle e la sua personalissima visione d’architetto”. L’altra protagonista della puntata è la piemontese Marisa Merz. La sua storia non è così dolorosa come quella di Niki De Saint Phalle, ma non è meno significativa. Come esponente dell’arte povera, la Merz affida la sofferenza alla materia che usa, infatti l’Arte Povera nasce essenzialmente come rifiuto dell’arte “tradizionale”, sia nella tecnica che nell’uso di materiali come legno, terra, stracci. “Intorno a Marisa: le opere, gli amici, le parole di Marisa Merz” è un documentario che la racconta arricchito dall’esperienza della mostra allestita dalla Fondazione Metz a cura di Mariano Boggia dove per la prima volta negli spazi della Fondazione il lavoro di Marisa e Mario Merz incontra in un percorso unitario, quasi a ricreare la dimensione dialogica, lo scambio intenso e profondo sulle reciproche pratiche che sempre esercitarono, mantenendo punti di vista individuali.
Febbraio 1945. Sotto le gelide acque norvegesi, il sommergibile britannico HMS Venturer intercetta la missione segreta dell'U-864 tedesco per fornire "armi prodigiose" all’alleato Giappone. I due sommergibili si combattono senza riferimenti visivi nelle profondità. Il risultato è il primo scontro sottomarino della Seconda guerra mondiale, ricostruito da “Inferno nei mari” in onda domani alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione dello storico militare Ferdinando San Felice Di Monteforte.
A un anno dall’improvvisa scomparsa di Libero De Rienzo, Rai Movie domani dalle 21.10 ricorda l’attore di grande talento con due film emblematici: in prima visione assoluta “Takeaway”, l’ultima sua toccante interpretazione e, a seguire, “Santa Maradona”, il film che nel 2001 lo ha fatto scoprire al grande pubblico. Tra i tanti i progetti a cui ha preso parte, la serie di film “Smetto quando voglio”, diretti da Sydney Sibilia, sulle vicende di una banda di giovani ricercatori precari che si improvvisano spacciatori e “Fortapàsc” di Marco Risi, in cui ha interpretato Giancarlo Siani, il giornalista napoletano ucciso dalla Camorra. Questo ruolo, una delle sue migliori prove da attore, gli è valsa una candidatura ai David di Donatello 2010 come Migliore attore protagonista. In prima serata e in prima visione assoluta, “Takeaway” - regia e sceneggiatura di Renzo Carbonera, con Carlotta Antonelli, Libero Di Rienzo, Primo Reggiani, Paolo Calabresi, Anna Ferruzzo- è stata l’ultima apparizione cinematografica di Libero De Rienzo e racconta la storia di Maria una giovane marciatrice determinata ad emergere nell’atletica. La ragazza è sostenuta dalla famiglia, dal padre e soprattutto dal suo compagno Johnny (Libero De Rienzo), un ex preparatore atletico che ha il doppio dei suoi anni. L’aiuto di Johnny, già radiato per uno scandalo, consiste in sostanze illecite per potenziare l’attività agonistica di Maria. “Questa è una storia di doping– ha sottolineato il regista - frutto della fantasia, che al suo interno contiene frammenti di moltissime storie, vere e documentate. Un tema delicato, poco trattato, spesso con i toni dello scandalo, demonizzando o minimizzando i risvolti, facendo anche entrambe le cose contemporaneamente. Il David di Donatello non vinto per Fortapàsc, Libero De Rienzo lo prende nel 2002 come Miglior attore non protagonista in “Santa Maradona”, per la regia di Marco Ponti, il secondo film che Rai Movie trasmette domani in seconda serata, nella versione recentemente restaurata da Museo Nazionale del Cinema e Augustus Color, in collaborazione con Rai Cinema e Lucky Red. Un film emblematico, simbolo di una generazione, degli anni Duemila, surreale, travolgente che narra l’ingresso nel nuovo millennio e nell’età adulta di un gruppo di amici che vivono nella nuova Torino postindustriale e che è diventato un cult perché ha lanciato alcuni giovani attori destinati a diventare famosi, come Stefano Accorsi, Anita Caprioli e lo stesso Libero De Rienzo.
Una Pompei del ‘900. Così Apice, un paesino in provincia di Benevento, è stata ribattezzata dopo il terremoto del 1962 che l’ha spopolata. L’allora primo cittadino, vista l’impossibilità economica di rimettere in piedi il proprio comune, decise di ricostruire la città a pochi chilometri di distanza, sulla collina di fronte. Ad Apice nuova, la cittadina che sostituì, negli anni '60, la vecchia Apice vivono ancora oggi i terremotati dell’epoca, costretti ad abbandonare le proprie case in fretta e furia, quando il 21 agosto del 1962 il terremoto fece scappare tutti. Sandro Giordano esplora questo borgo che è rimasto pressappoco lo stesso, dai tempi del terremoto, in “Ghost Town”, in onda domani alle 20.20 su Rai 5. Un paese, oggi, inaccessibile eppure “vivo”, nel ricordo dei suoi abitanti, e negli edifici che ancora risuonano della vita di un tempo che non tornerà più. Nella zona che interessò tra gli altri anche il borgo di Apice si contarono “solo” 17 vittime e i rimanenti 6.500 abitanti furono prontamente evacuati, lasciando dietro di sé un panorama desolato e “spettrale” ancora oggi visibile: mobili, auto intrappolate fra le macerie di un meccanico, riviste di cucito, insegne “fai da te” di negozianti. Taluni abitanti rimasero nel vecchio abitato, chi ad esercitare la propria funzione pubblica, chi a far sopravvivere la propria bottega e chi semplicemente ad abitarci. Tra questi, Tommaso Conza, il barbiere, che tenne la sua bottega aperta fino al 2007: in un paese fantasma.