Appuntamento domani sera alle 21,25 su Rai1 con il settimo episodio della 12esima stagione di 'Don Matteo' in replica. Alice è una ragazza di sedici anni che si trova a Spoleto per il funerale della sua mamma, ritrovata morta da Don Matteo. La ragazza sostiene che la madre sia andata in paese alla ricerca della sua gemella, che la donna sosteneva...
La scomparsa e la ricomparsa di un bambino, le preoccupazioni di una madre e una cittadina in cui cercare serenità ma che invece diviene teatro di eventi difficili da spiegare. Domani su Rai 2 alle 21.20 andrà in onda "Il mio amico Jeff", pellicola francese con la regia di Nicolas Cuche. Nel cast Audrey Dana, Albert Jeffrier, Tiphaine Daviot e Medi Sadoun. Camille rimasta vedova raggiunge, insieme a suo figlio Martin, la sorella Eve in un piccolo centro di provincia, dove spera di vivere con più tranquillità e dove ha trovato un lavoro. Martin è un ragazzino introverso e molto taciturno. Nel nuovo luogo di residenza Martin fa amicizia con un misterioso Jeff, con quale intrattiene lunghe conversazioni tramite il computer. Una sera Martin sparisce. La polizia lo cerca senza successo finché dopo qualche giorno il ragazzino ricompare. Alle domande del capitano Delsart e della psicologa, Casteran, Martin non risponde. Un incontro apparentemente casuale in un supermercato scatena una reazione di paura da parte di Martin, Camille chiede quindi di fermare la persona che ha fatto scattare la reazione del figlio, ma viene presa per pazza. Una serie di altri avvenimenti fanno convergere l’attenzione della polizia e della psicologa proprio sui comportamenti di Camille, che viene internata in manicomio. Dal manicomio sarà Jeff a farla evadere e in un crescendo di colpi di scena si arriverà alla soluzione finale.
Dicono che la grande arte scaturisca immancabilmente da una grande sofferenza. È il caso della cantautrice americana, protagonista del documentario “Stevie Nicks Wild At Heart”, in onda domani alle 23.10 su Rai 5. Entrando a far parte dei Fleetwood, Mac come cantante e compositrici prolifica, Stevie Nicks contribuisce al successo planetario della formazione. Dietro le quinte, però, il successo smisurato, le tournée senza sosta e le relazioni promiscue all'interno della band la portano a fare abuso di cocaina. Ma nulla è in grado di offuscare la sua arte, la sua voce, il personaggio mistico del palcoscenico e i testi poetici e simbolici. Ai Fleetwood Mac seguirà una carriera solista altrettanto brillante, costellata da collaborazioni con Tom Petty e Don Henley degli Eagles. La popolarità di Stevie Nicks non è destinata a tramontare, nonostante gli oltre 40 anni di carriera alle spalle. Recentemente è stata l'ispirazione e personaggio chiave della terza e ottava stagione della serie American Horror Story; i protagonisti della nuova leva pop, da Harry Styles a Miley Cyrus e Taylor Swift fanno a gara per collaborare con lei. Il suo status è ormai quello di una icona senza tempo.
Tre capolavori della lirica firmati Georges Bizet e Giuseppe Verdi, l’atmosfera unica dell’Arena di Verona e la partecipazione straordinaria di Luca Zingaretti che sottolinea alcuni momenti chiave delle opere accompagnando i telespettatori dentro le opere: è “La Grande Opera all’Arena di Verona”, con tre appuntamenti – Carmen, La traviata e Nabucco - che Rai Cultura propone giovedì 21, 28 luglio e 4 agosto alle 21.20 su Rai 3. I primi due titoli, Carmen di Bizet e La traviata di Verdi hanno in comune la regia e le scene, firmate da Franco Zeffirelli e sono state - rispettivamente – la prima e ultima opera allestita all’Arena dal grande regista, di cui nel 2023 ricorreranno i 100 anni dalla nascita. Nella Carmen di Bizet (domani sera), protagoniste le voci di Clémentine Margaine nel ruolo del titolo, Gilda Fiume (Micaela), Brian Jadge (Don Josè) e Luca Micheletti (Escamillo). Sul podio di Orchestra, Coro, Ballo della Fondazione Arena di Verona c’è Marco Armiliato e il maestro del Coro è Ulisse Trabacchin. Il Coro di Voci bianche A.LI.VE. è diretto da Paolo Facincani. Con la partecipazione straordinaria della Compañia Antonio Gades, direttore artistico Stella Arauzo.
Nel Sedicesimo secolo, con l’espandersi della Riforma protestante i sovrani delle più potenti nazioni europee si scontrano nel nome di Dio. Complotti, tradimenti, gelosie e vendette travolgono le casate più influenti, in una spirale di odio e violenza che deflagra in una serie di guerre sanguinose, per la fede e, soprattutto, per il potere. Lo raccontano i due episodi di “Per la fede e per il trono”, in onda domani alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Nel pieno del Rinascimento, la giovane regina di Scozia è costretta ad abbandonare la sua patria. Il re di Francia tiene l’Europa con il fiato sospeso e respinge gli inglesi dal suo regno. Nel frattempo, l’impero più grande d’occidente si va sgretolando. L’Europa sta per essere dilaniata da trent’anni di una guerra sanguinosa.
Due fratelli nell’arte, tra immagini enigmatiche, sospese, metafisiche: Alberto Savinio e Giorgio De Chirico. Due personaggi protagonisti del documentario prodotto da Rai Cultura “Enigma Savinio” di Giuseppe Sansonna, in onda domani alle 21.15 su Rai 5 per “Art Night”, con Neri Marcorè. La vita di Alberto Savinio si snoda, tra Otto e Novecento, tra i centri culturali più importanti d’Europa. Alla ricerca perenne di un ambiente consono alle sue aspirazioni artistiche, il fratello altrettanto talentuoso di Giorgio De Chirico si sposta inquieto tra le città e le nazioni. La Grecia della nascita e della prima infanzia, avvolta nel mito e nell’epica, la Germania dell’apprendistato musicale, la Parigi delle avanguardie, convivono in lui con un’Italia mediterranea, patria ritrovata solo in parte. Nel regime fascista, Savinio risulta, infatti, un corpo estraneo, poco utilizzabile ai fini del consenso. Nel suo cosmo non ci sono eroi tutti d’un pezzo, ma solo miti da rivisitare e destrutturare, con la leggerezza acuta e ironica della sua penna e del suo pennello. Si contrappone anche all’idealismo, e allo specialismo del suo tempo. Si sente un dilettante, ma non nel senso comune del termine, piuttosto per l’inesauribile diletto del creare, del misurarsi con pratiche diverse. E questo è, forse, il tratto più incisivo della sua contemporaneità. Il documentario è arricchito dagli interventi di Ester Coen, storica dell’arte; Lucia Poli, attrice; Ruggero Savinio De Chirico, artista; Marco Scolastra, musicista; Alessandro Tinterri, storico dello spettacolo; e dalle letture Elio Turno Arthemalle. La serata di “Art Night” prosegue con “De Chirico, il sole sul cavalletto”, un documento delle Teche Rai con una storia particolare: nello studio di Giorgio De Chirico, nel 1973, per il programma “Come nasce un’opera d’arte”, inizia uno straordinario scambio di battute tra il pungente e ironico de Chirico e il celebre giornalista Franco Simongini.
La Macedonia del Nord e l'Albania hanno avviato i negoziati formali di adesione che hanno l'obiettivo di portare i Paesi ad entrare nell'UE. Non ci sono tempi specifici per l'adesione e il successo dei negoziati dipende dalla rapidità con cui un Paese può garantire l'applicazione delle leggi e dei regolamenti dell'UE: in particolare lo stato di diritto e l'eliminazione della corruzione. Domani alle 11 a 'Radio3 Mondo' su Rai Radio 3 Anna Maria Giordano ne parlerà con Nicoletta Pirozzi, responsabile del programma “Ue, politica e istituzioni” dello IAI (istituto Affari Internazionali) e vice-presidente di WIIS Italia (Women in Internation Security).
Nato a Prato nel 1898, Curzio Malaparte, vero nome Kurt Suckert, è una delle personalità più controverse e affascinanti del panorama letterario italiano del secolo scorso. Volontario nella grande guerra, fascista intransigente negli anni del delitto Matteotti, inviato al confino nel 1933, è autore dei due grandi libri: “Kaputt” e “La pelle”. A “Passato e Presente”, in onda domani alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Francesco Perfetti analizzano la figura dello scrittore che ancora appassiona e divide il pubblico italiano e internazionale. Nel dopoguerra, Malaparte si avvicina a Palmiro Togliatti e, addirittura, secondo alcune ricostruzioni, si converte al cristianesimo in punto di morte.
Un concerto dal sapore mitteleuropeo, con l’austriaco Manfred Honeck sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. È il concerto che Rai Cultura propone domani alle 17.25 su Rai 5. Il programma si apre con la celebre ouverture dell’operetta Die Fledermaus (Il pipistrello) di Johann Strauss jr, tutta improntata alla leggerezza e alla felice vena melodica dell’autore. Virtuosismo e cantabilità sono le cifre del Concerto per clarinetto e orchestra n. 1 in fa minore op. 73 di Carl Maria von Weber, eseguito da Alessandro Carbonare, Primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia. Ancora all’insegna dell’agilità dell’operetta è l’ouverture di Dicter und Bauer (Poeta e Contadino) di Franz von Suppé, noto per le sue introduzioni effervescenti e incisive. Segue il travolgente valzer Hereinspaziert! op. 518 di Carl Michael Ziehrer, fra i più brillanti rivali dei fratelli Strauss. Chiude la serata la Fantasia dall’opera Rusalka di Antonín Dvořák, suite arrangiata dallo stesso Honeck sulla base dei motivi fiabeschi di questo classico del teatro boemo.