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Mondo Rai/Appuntamenti e novità

14 aprile 2022 | 19.44
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Fotogramma
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Domani andrà in onda lo Speciale di Porta a Porta del Venerdì Santo, che quest’anno sarà dedicato alle drammatiche vicende della guerra in Ucraina. In diretta dalla Cattedrale di Leopoli, Bruno Vespa racconterà il conflitto con approfondimenti e testimonianze. La prima parte del programma andrà in onda alle 20.30 su Rai 1 per poi interrompersi e dare spazio alla diretta in Mondovisione della Via Crucis presieduta da Papa Francesco, e riprendere al termine del rito.

Il racconto del più importante uomo di spettacolo italiano attraverso lo sguardo di chi l'ha vissuto dagli inizi. I suoi amici, la famiglia e le testimonianze dei colleghi. Materiali inediti, repertori introvabili e cavalli di battaglia. Gli esordi, i successi, le cadute, il mito. Tre anni di riprese, ricerche, backstage. La sua ultima intervista. Un percorso emozionante per scoprire chi era davvero Luigi Proietti. Tutto questo nel documentario con la regia di Edoardo Leo, in onda domani alle 21.20 su Rai 3. In prima visione assoluta, nel documentario, una produzione Italian International Film, Alea Film con Rai Cinema in associazione con Politeama e in collaborazione con Lexus, ci saranno i contributi di Renzo Arbore, Lello Arzilli, Paola Cortellesi, Fiorello, Alessandro Fioroni, Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Loretta Goggi, Tommaso Le Pera, Nicola Piovani, Anna Maria Proietti, Carlotta Proietti, Susanna Proietti e Mario Vicari.

In Piemonte a Novara, una città tutta da scoprire: da qui parte "Sì Viaggiare", la rubrica del Tg2 condotta da Silvia Vaccarezza in onda domani alle 13.30 su Rai 2. la città verrà mostrata da un punto di vista speciale, dall'alto della cupola della Basilica di San Gaudenzio, un'opera visionaria dell'architetto Antonelli, la più alta struttura in mattoni d'Europa. Si andrà poi in Puglia, nella campagna salentina, tra masserie e pajare, antichi trulli di pietra a secco che servivano da riparo agli agricoltori. Si risalirà la penisola per raggiungere la Toscana ed esplorare la provincia di Arezzo. Nella Valdarno si compirà un itinerario partendo da Loro Ciuffenna, insediamento fin dall'epoca etrusca. Si è a ridosso della Cassia vetus, via che in antichità portava a Firenze: tante le antiche pievi, come quella di San Pietro a Gropina, splendido esempio di architettura romanica.

Su Rai5 "Diamoci alla macchia. Una pittura rivoluzionaria" - Su Radio3 la Pasqua dell'Orchestra Rai con lo Stabat Mater di Rossini

Un viaggio indietro nel tempo, in Toscana, negli anni che precedono l’unità d’Italia quando nasce un movimento artistico sotto l’etichetta dispregiativa della “Macchia”. È qui che inizia il documentario prodotto da Rai Cultura “Diamoci alla macchia. Una pittura rivoluzionaria” di Valeria Schiavoni con la regia di Monica Onore, in onda domani alle 19.30 su Rai 5. Protagoniste le opere di Giovanni Fattori e Silvestro Lega, insieme classici e reazionari, di Telemaco Signorini intenso e quotidiano, a cui si affiancano quelle di artisti meno noti: Adriano Cecioni, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca. Grazie all’intervento dei maggiori studiosi dei Macchiaioli e di grandi critici d’arte italiani, vengono definiti i profili delle figure protagoniste di questo movimento e di coloro, senza pregiudizi li hanno amati e sostenuti: Elisabetta Matteucci, direttrice Istituto Matteucci; Federico Bano della Fondazione Bano - Palazzo Zabarella di Padova; Vanessa Gavioli, curatrice Galleria d’arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze; Giuliano Matteucci, Fondatore Istituto Matteucci di Viareggio; Eike Schmidt, Direttore Gallerie degli Uffizi di Firenze. E gli storici dell’arte storici dell’arte Silvio Balloni, Lorella Giudici, Fernando Mazzocca. Un documentario che trasmette il gusto di un’epoca pervasa da un fermento rivoluzionario, nella cultura e nella politica, quella del Risorgimento Italiano, ricostruito dalla storica Angelica Zazzeri, quando il mondo dell’arte stava per essere messo in crisi da un’arte nuova a cui invece i Macchiaioli si avvicinano con curiosità: la fotografia, raccontata da Emanuela Sesti, storica della fotografia della Fondazione Alinari per la Fotografia di Firenze.

Il mistero della morte di Cristo secondo Gioachino Rossini. Offre un’occasione di riflessione spirituale lo Stabat Mater in programma per il Concerto di Pasqua dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in diretta domani alle 20.30 su Rai Radio3 e in live streaming su RaiPlay dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. A interpretarlo è chiamato uno dei più apprezzati direttori d’orchestra della giovane generazione: Michele Spotti. Già protagonista sul podio dell’Orchestra Rai lo scorso agosto, in occasione del concerto di chiusura del Rossini Opera Festival di Pesaro, alla presenza del Presidente della Repubblica, a soli ventotto anni Spotti ha già diretto in istituzioni come la Bayerische Staatsoper di Monaco, la Staatsoper di Hannover, la Komische Oper di Berlino, l’Opera di Lione, di Marsiglia e quella di Basilea. Con lui il soprano Anastasia Bartoli, recente protagonista di un Macbeth di Verdi diretto a Tokyo dal Maestro Muti e di un Simon Boccanegra accanto a Placido Domingo al Massimo di Palermo; il mezzosoprano Marianna Pizzolato, ospite frequente delle stagioni dell’Orchestra Rai e che nel 2018 aveva già interpretato lo Stabat Mater con la direzione di James Conlon; il tenore Dmitry Korchak, reduce dal recente successo come Pollione nella Norma di Bellini al Teatro Regio di Torino; e il basso Mirco Palazzi, apprezzato interprete belcantista. Il Coro è quello del Teatro Regio di Torino, diretto da Andrea Secchi. Tra i sommi capolavori di Rossini, lo Stabat Mater per soli coro e orchestra è stato descritto dallo scrittore Riccardo Bacchelli come "l’addio di Rossini alla vita, il canto dell’uomo che si sa toccato dallo spirito per l’ultima volta". Il capolavoro sacro fu parzialmente composto nel 1831 e completato nel 1842, su commissione di un ricco prelato spagnolo. Acclamato a Parigi e a Bologna, malgrado le accuse di mondanità per lo stile melodrammatico inadatto allo spirito dei versi, il lavoro ruppe quel leggendario silenzio creativo che iniziò dopo il Guillaume Tell (1829) e durò fino alla morte del compositore (1868).

La vita e i miracoli di Gesù tratti dal Vangelo e da alcuni racconti apocrifi: è la miniserie “Gesù di Nazaret” firmata da Franco Zeffirelli che Rai Cultura propone integralmente in una maratona tv in onda domani dalle 15.00 su Rai Storia. Tra gli interpreti, Robert Powell, Olivia Hussey, Anne Bancroft, Yorgo Voyagis, James Farentino. Andato in onda su Rai 1 nella primavera del 1977, in coincidenza col periodo di Pasqua, il kolossal fu sceneggiato dallo stesso Franco Zeffirelli, in collaborazione con Suso Cecchi D'Amico, Masolino D'Amico, Anthony Burgess e David Butler. A seguire, alle 22.10, il lavoro sul set raccontato da Luigi Martelli e Piero Badaloni nel documentario “Diario di un film: Gesù di Nazareth”, trasmesso il 19 settembre 1976 Martelli e Badaloni mostrano i dietro le quinte dei due anni di lavorazione, con otto mesi di riprese in Tunisia e in Marocco, 220 attori e mille comparse coinvolte per le scene di massa. All'epoca, si calcolarono in 400 milioni gli spettatori che avrebbero assistito alle tre ore complessive dello sceneggiato, suddiviso in più puntate.

Rainews 14, 'Spotlight, La prima strage' - Rai1, "A Sua Immagine - La Speranza sotto assedio" con Papa Francesco

“La prima strage”, l'inchiesta realizzata da Alessandra Solarino e curata da Valerio Cataldi, in onda su Rainews24 domani alle 20.30 racconta il primo eccidio della Repubblica Italiana che dopo settantasei anni resta ancora avvolta dai misteri. Con l’aiuto di testimonianze e documenti inediti Spotlight ricostruisce cosa accadde il 18 agosto del 1946 a Pola, sulla spiaggia di Vergarolla, nell’Istria ancora italiana, in cui morirono sessantaquattro italiani nell’esplosione di un arsenale incustodito. La puntata di venerdì fotografa il clima di 'guerra a bassa intensità' di quel periodo e il contesto internazionale in cui avvenne il massacro. L'unica indagine mai condotta su Vergarolla fu quella degli inglesi, che si limitò a dimostrare che si era trattato di un attentato e non di un incidente, senza chiarire mandanti né movente. Nel 2016 la richiesta di una commissione parlamentare restò senza risposte concrete. Da allora nessuno dei Paesi coinvolti, né l’Italia, né l’Inghilterra, né l’America né l’attuale Croazia ha mai indagato a fondo per conoscere la verità. E Vergarolla, parte della nostra storia, resta una strage dimenticata.

“La Speranza sotto assedio”, è questo il titolo dell’intervista esclusiva rilasciata da Papa Francesco a Lorena Bianchetti, conduttrice di “A Sua Immagine”, in una puntata speciale del programma che andrà in onda domani, Venerdì Santo, alle 14.00 su Rai 1. L'intervista, la prima dall’inizio del conflitto in Ucraina, è coordinata da don Marco Pozza. Nel giorno in cui la Chiesa ricorda la Passione del Signore, il Santo Padre rifletterà sulle tante sofferenze che attraversano l’umanità, a partire dalla guerra in Ucraina. Durante l’intervista, che andrà in onda a ridosso delle 15.00, l’ora in cui la tradizione ricorda la morte di Cristo, Francesco condividerà con i telespettatori parole intense e toccanti sul rapporto tra il bene e il male. A fare da filo conduttore al colloquio con la Bianchetti, prima donna ad intervistare il Pontefice per la televisione italiana, il tema della speranza.

Un viaggio alla riscoperta dell’isola di Procida, capitale italiana della cultura 2022. Immagini suoni e parole di chi ha fatto conoscere l’isola in tutto il mondo e di chi, ancora oggi, porta avanti la cultura e le tradizioni di questo luogo. È lo speciale realizzato dalla Testata Giornalistica Regionale della Campania che andrà in onda domani alle 15.20 su Rai 3. La puntata si aprirà con un omaggio alla letteratura, da Elsa Morante agli scrittori che di recente hanno raccontato Procida e poi sarà approfondito il rapporto dell’isola con il cinema, non solo quello più celebre del Postino. Anche il mare sarà protagonista: una risorsa economica e da sempre prioritaria, fonte di occupazione per generazioni di procidani. Non mancherà un approfondimento sulla programmazione per Procida 2022, un calendario ricco di incontri iniziative eventi. E infine un focus sull’eredità lasciata dalle precedenti capitali della cultura europea e italiana, Matera e Parma.

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