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Mondo Rai/Appuntamenti e novità

15 luglio 2022 | 19.02
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Secondo appuntamento con le Blind Auditions, le “audizioni al buio”, a "The Voice Senior" con Antonella Clerici, in onda domani alle 21.25 su Rai 1. Orietta Berti, Loredana Bertè, Gigi D'Alessio e Clementino, i giudici, ascoltano di spalle i concorrenti, senza poterli vedere. Solo la loro voce può convincere il coach a voltarsi per aggiudicarsi il concorrente in squadra. Se più coach si voltano, invece, è il concorrente a decidere a chi affidare il proprio percorso. Al termine delle Blind, nella fase Cut, i quattro coach sono costretti a selezionare i 24 aspiranti talenti musicali over 60 – 6 per team – che passano al Knock Out, la semi finale in cui i talenti di ciascuna squadra si sfidano con il proprio cavallo di battaglia. I coach decidono chi far andare avanti nella gara e solo 3 concorrenti per team accedono alla Finale, in onda sabato 27 agosto. The Voice Senior è prodotto in Italia per Fremantle da Marco Tombolini ed è figlio di The Voice, format internazionale creato da John de Mol tra i più visti al mondo. The Voice Senior è attualmente in onda in 16 Paesi e ha già conquistato più di mezzo miliardo di spettatori in tutto il mondo. La regia è di Sergio Colabona.

Giuseppe Prezzolini, “L’anarchico conservatore” è il titolo del Tg2 Dossier, in onda domani alle 23 su Rai 2 e in replica domenica alle 10.10, curato dal direttore Gennaro Sangiuliano sulla figura del fondatore de “La Voce”, a quarant’anni dalla scomparsa avvenuta a Lugano il 14 luglio del 1982. Personaggio complesso, singolare e originale, scrittore arguto e sarcastico, capace di una prosa efficace, giornalista senza retorica, inventore geniale di riviste e di relazioni culturali; sia Longanesi, che Missiroli e Montanelli lo elessero al rango di loro maestro. Nasce a Perugia ("per caso", come lui stesso spesso ripeterà), toscano di adozione e soprattutto di convinzione (la sua famiglia era originaria di Siena). Attraverso immagini inedite e l’intervento di storici e giornalisti, Sangiuliano narra la lunga vita intellettuale di Prezzolini, che senza che lui lo abbia ricercato, è un crocevia ineguagliabile di personaggi, esperienze, tendenze di arte, di letteratura, di filosofia. Dalle avanguardie culturali del primo Novecento, all’interventismo, dalla filosofia di Bergson a quella di Croce, all’amicizia con Papini e Gobetti, al lungo tratto di vita negli Stati Uniti. Il suo nome resta legato soprattutto all’esperienza de La Voce, che fonda nel 1908 insieme all’amico e sodale Giovanni Papini. Sarà giudicata da una vasta critica come la più prestigiosa rivista culturale della prima metà del Novecento. Prezzolini vi coinvolge intellettuali del calibro di Giovanni Amendola, Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Luigi Einaudi, Romolo Murri, Giuseppe Lombardo-Radice, Gaetano Salvemini, Ardengo Soffici, Piero Gobetti, Emilio Cecchi, tanto per citarne alcuni. Con l’esperienza della Voce nasce l’esperienza dell’intellettuale moderno che vuole immergersi nelle contraddizioni del suo tempo, l’ambizione è quella di sprovincializzare la cultura italiana e con esso lo Stato italiano che sembra aver tradito gli ideali del Risorgimento. Giovanni Amendola, uno dei collaboratori più attivi della rivista, conia il motto che assume un tono programmatico: "L’Italia come oggi è non ci piace". Il trascorrere del tempo ha mostrato l’acutezza, l’originalità e la capacità predittiva di alcune sue analisi, in particolare quando si parla del carattere italiano. La denuncia di quella marcata tendenza all’uniformità conformista, alle zone grigie e indistinte, al politically correct, alla fiacca comodità della vita quotidiana in luogo della difesa dei propri ideali, alla ricerca del compromesso quando non del voltafaccia. Prezzolini è stato forse prima di ogni altra cosa la risposta di un conservatore al conformismo italiano.

Un dramma appassionante e struggente, ricco di inattesi colpi di scena e di intenso patetismo, il cui protagonista - nella regia di Emma Dante al Teatro Greco di Siracusa – è interpretato da una donna: è L’Eracle di Euripide, in onda domani alle 21.45 su Rai 5. Eracle è il dramma della follia che colpisce e trascina nella polvere l’eroe civilizzatore e benefattore dell’umanità per antonomasia. Megara, la moglie, i tre figli dell’eroe e il padre Anfitrione, attendono il ritorno di Eracle, sceso nell’Ade per compiere l’ultima fatica; la loro vita è in pericolo da quando a Tebe Lico si è impadronito del potere uccidendo Creonte, padre di Megara e re della città. Proprio quando il sacrificio sta per compiersi ritorna Eracle, entra nella reggia per tentare un agguato a Lico. Questi cadrà poco dopo sotto i colpi di Eracle. Giustizia è fatta, almeno così sembra. La traduzione è di Giorgio Ieranò.

Su Rai3 'L'Angelo necessario' - Su Rai Storia 'In nome della legge'

"Blob" ricorda Angelo Guglielmi con "L'Angelo necessario", una puntata speciale a lui dedicata - a meno di una settimana dalla scomparsa - in onda domani alle 20.00 su Rai 3. "La verità è che io la televisione non la sapevo fare. Ed è per questa ragione che forse ho saputo farla... Il segreto non è inventare ma dimenticare. Non può cominciare nulla se non dal bianco. Un suggerimento: dimenticate. Così si era espresso Guglielmi in un'intervista rilasciata al Foglio due anni fa.

Sicilia, 1948. Guido Schiavi, un giovane magistrato di Palermo, viene inviato come pretore a Capodarso, piccolo paese nel centro della Sicilia. Animato dalle migliori intenzioni e dall’amore per la giustizia per la legalità, dovrà scontrarsi invece con un clima di diffidenza, ostilità e omertà. Nonostante le difficoltà, porterà avanti la sua lotta contro la mafia e le ingiustizie. E’ la storia raccontata da Pietro Germi nel film del 1949 “In nome della legge”, in onda domani alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Nel cast, Massimo Girotti, Jone Salinas, Camillo Mastrocinque, Charles Vanel, Turi Pandolfini. Tratto dal romanzo autobiografico “Piccola pretura” del magistrato Giuseppe Guido Lo Schiavo, il film si aggiudicò tre Nastri d’argento, fra cui uno speciale al regista.

La 57esima stagione dell’Inda, Istituto Nazionale del Dramma Antico, che ospita a Siracusa, nella cavea del millenario teatro greco tornato a capienza piena, tre importanti tragedie del V sec. a.C.: ‘Agamennone’ di Eschilo (458 a.C.) per la regia di David Livermore, ‘Edipo Re’ di Sofocle (415 a.C.) per la regia del canadese Robert Carsen, e Ifigenia in Tauride di Euripide (414 a.C.), messa in scena da Jacopo Gassman. Le racconta “Visioni”, il programma di Rai Cultura, in onda domani alle 21.15 in prima visione su Rai 5. Si tratta di tre testi fondamentali per l’origine della storia del teatro e della coscienza umana - chiamata a fronteggiare i temi dell’identità, dell’inaspettato e della ricerca della verità - introdotti dal sovrintendente Antonio Calbi e dall’interpretazione critica della storica Caterina Carpinato. È anche grazie all’imponente messa in scena, possibile soltanto in teatri antichi come quello di Siracusa, che il pubblico può far parte della tragedia: è risucchiato nel destino di Agamennone, attraverso un muro di specchi che coinvolge la platea; perso nelle risposte sulla propria identità, nella monumentale scala voluta per Edipo re; e spettatore di una speranza, nei video proiettati sulla scena di Ifigenia, sacerdotessa destinata all’esilio in Tauride, l’odierna Crimea. “Visioni”, inoltre, entra nel teatro, dietro alle quinte, dove le maestranze siciliane costruiscono, assemblano, dipingono e creano le scene e i meccanismi teatrali che rendono possibili gli spettacoli in una delle culle più antiche e prestigiose della cultura italiana. Il programma è firmato da Alessandra Greca con Emanuela Avallone, Franca De Angelis, Francesca Filiasi, Paola Mordiglia, Mirella Serri, Elena Sorrentino Regia di Roberto Valdata.

Un mare di ghiaccio a 'Linea Blu' su Rai1 - 'Le Storie di Passato e Presente' su Rai Storia

“La mer de glace”: un mare, ma questa volta di ghiaccio, a quasi quattromila metri di altitudine, sul Monte Bianco. È lì, ai confini con la Francia, che sarà Donatella Bianchi con Linea Blu, in onda domani alle 14 su Rai 1 Tra i ghiacciai del Monte Bianco, che sempre più soffrono il cambiamento climatico, inizierà l’inusuale viaggio in Valle d’Aosta di Linea Blu, registrato pochi giorni prima del dramma che ha sconvolto le Dolomiti. Gli esperti della Fondazione Montagna Sicura spiegheranno come le acque prodotte dalla fusione dei ghiacci millenari - dovuta alle alte temperature – possano fare saltare intere porzioni di ghiacciai, ciò che pare sia successo sulla Marmolada. Un viaggio che attraverserà anche sorgenti, fiumi, torrenti, laghi, alla scoperta degli antichi Rus, un autentico reticolo di canali, che fin dal Medio Evo la sapienza dell’uomo creava per non disperdere e meglio utilizzare le acque. Un’opera che nel secolo scorso è continuata con la costruzione di imponenti dighe, bacini artificiali e centrali idroelettriche, che consentono alla Regione Valle d’Aosta di avere il primato nella produzione di energia pulita. Sarà Fabio Gallo a verificare le condizioni del principale fiume valdostano, la Dora Baltea, accompagnando i giovani che lo percorrono in emozionanti rafting. Linea Blu non mancherà di visitare il Parco Nazionale del Gran Paradiso, la più antica area protetta italiana, che quest’anno festeggia i suoi cento anni. Donatella Bianchi, infine, farà visita allo scrittore Paolo Cognetti, che tra le bellezze della Valle d’Aosta è andato a vivere, reduce dal successo al Festival di Cannes del film “Le otto montagne”, tratto dal suo omonimo romanzo, premio Strega nel 2017.

La cosiddetta "svolta di Salerno", avvenuta nel marzo del 1944, quando il Pci rimanda la questione istituzionale - Monarchia o Repubblica - alla fine della guerra. La ricostruisce Paolo Mieli in “Le storie di Passato e Presente”, in onda domani alle 20.30 su Rai Storia. A sbloccare il quadro politico nazionale, in stallo dopo il Congresso di Bari del gennaio precedente, è Palmiro Togliatti che impone di procrastinare la questione istituzionale e consentire ai comunisti italiani di entrare nel governo Badoglio per rafforzare la condotta della guerra contro i nazifascisti e avviare la democratizzazione del Paese. La collaborazione governativa delle forze politiche del Comitato di Liberazione Nazionale, che prosegue anche al termine del conflitto, non è però destinata a durare. Nel maggio del 1947, il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi pone fine pone fine alla “coabitazione forzata”, così definita dal segretario della Democrazia Cristiana Attilio Piccioni, estromettendo le sinistre dall’esecutivo. L’anno successivo, il 14 luglio del 1948, Togliatti è vittima di un attentato. A sparare è uno studente di giurisprudenza, Antonio Pallante. Togliatti, ricoverato d’urgenza, si salva, ma la notizia dell’agguato infiamma il Paese.

Domani alle 12.30 su Rai Radio 1, “Prima Fila”, il settimanale per incontrare e capire il mondo dello spettacolo e della cultura, si apre con l’omaggio allo scrittore Raffaele La Capria, appena scomparso. La Biennale Teatro diretta da Stefano Ricci e Gianni Forte ha assegnato a Christiane Jatahy, il Leone d'Oro alla carriera. Con Antonella Chini la regista brasiliana parla dello spettacolo presentato a Venezia, "O agora que demora", l'Odissea di Omero a guidare le storie dei tanti profughi del nostro oggi. Doriana Fuksas, architetto e designer: Antonio D'Olivo l'ha incontrata nel celebre studio romano. Parte da Lignano Sabbiadoro il Jova Beach Party, il tour estivo di Lorenzo Jovanotti. Servizio dell’inviata Timisoara Pinto.

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