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Moni Ovadia: "Il talento di Incudine per ricordare il Modugno siciliano" al teatro Quirino

21 aprile 2022 | 14.53
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Il regista: "Con grande rammarico non ho conosciuto personalmente Modugno, ma

per me è stato una figura artistica di riferimento"

Moni Ovadia con Mario Incudine
Moni Ovadia con Mario Incudine

"Con grande rammarico, non ho conosciuto personalmente Domenico Modugno. Ma per me è stato una figura artistica di riferimento". E quanto rivela all'AdnKronos il regista Moni Ovadia, che dirige da martedì al teatro Quirino di Roma lo spettacolo 'Mimì d Sud a Sud' con Mario Incudine protagonista, che racconta la 'fase siciliana' del cantautore e interprete pugliese, con Antonio Vasta al pianoforte, fisarmonica e organetto; Manfredi Tumminello alle chitarre e bouzouki; Pino Ricosta al contrabbasso e alle percussioni; su testi di Sabrina Petyx. Modugno raccolse il suggerimento di Frank Sinatra: "Fingiti siciliano! La Sicilia la conoscono tutti, tutti sanno dov’è e poi il dialetto è molto simile al tuo, al pugliese. Fingiti siciliano e conquisterai il mondo!". E così fu.

"Ho cominciato la mia attività nell'ambito della musica tradizionale e il periodo siciliano di Modugno è un paradigma di reinterpretazione stilistica di alcuni brani leggendari, che sono capolavori assoluti, in piena relazione con il mondo non solo della musica ma anche e soprattutto della cultura - spiega Ovadia - Non sono canzonette, sono canzoni grandiose, basti pensare a 'U pisci spada'... Poi, 'Volare' è una canzone straordinaria, come lo è 'Vecchio frac' e ancora adesso le riascolto volentieri. Domenico Modugno è un fenomeno unico per la musica leggera italiana".

Lo spettacolo messo in scena da Moni Ovadia "vede un gruppo di musicisti che interagiscono anche drammaturgicamente, con l'affabulatore e narratore Mario Incudine, che è un talento deflagrante: perdersi questo spettacolo sarebbe gravissimo e non per la mia regia... Parla della fase siciliana di Modugno e arriva alla vigilia di 'Volare', si cantano gli umili, il dolore e la gioia di un popolo. Ho già lavorato in passato con Incudine, da 'Le suppliche' di Eschilo in Sicilia a 'Il casellante' tratto da Andrea Camilleri. E il suo brano 'Vuccuzza di ciuri', versione in siciliano di 'Bocca di rosa' di Fabrizio De André, è davvero un piccolo capolavoro, una meraviglia delle meraviglie: Incudine è un pedagogo musicale, originalissimo".

(di Enzo Bonaiuto)

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