La risposta della trasmissione al virologo
Niente scuse dalle Iene al professor Roberto Burioni. La vicenda ruota attorno al giudizio sui monoclonali come cura contro il covid. Il virologo un anno fa definiva i monoclonali promettenti e destinati a soppiantare il plasma. Stamattina sul suo profilo Twitter scrive "Non sarebbe ora di chiedermi scusa?", rivolgendosi a Le Iene.
I monoclonali sono stati oggetto di un servizio delle Iene. Nel post Burioni riporta anche una parte delle spiegazioni che la dott.ssa Anna Maria Cattelan, direttrice malattie infettive e tropicali dell’Ospedale di Padova, ha dato all’inviato del programma che le chiedeva cosa fosse cambiato rispetto all’anno prima: "…utilizziamo molto meno il plasma iperimmune…in compenso utilizziamo nelle fasi precoci i monoclonali".
Questa la risposta della trasmissione: "Caro Roberto Burioni, Le Iene non hanno mai detto che le monoclonali non fossero un buon rimedio per la cura del Covid. Abbiamo semplicemente fatto vedere - più e più volte - che molte riviste scientifiche tra le più attendibili a livello internazionale, nonché molti ricercatori tra cui Anthony Fauci, hanno affermato che il plasma iperimmune, somministrato nei primi giorni di malattia, dia buoni risultati".
"E questi buoni risultati in Italia -prosegue le Iene- avremmo potuto averli già dal maggio del 2020 se solo avessimo creduto di più alle varie sperimentazioni fatte a Mantova, Padova e Pavia. In America il sangue iperimmune contro il Covid continua a essere utilizzato come cura emergenziale anche ora che sono finalmente arrivate le monoclonali (forse più comode da reperire e somministrare, ma anche estremamente più costose). Sottolineiamo che quando qui in Italia il plasma iperimmune veniva attaccato e non considerato come una cura utile da gran parte della comunità scientifica italiana (lei compreso Burioni), le cure con le monoclonali non erano ancora disponibili; il plasma sì. Se il nostro sistema sanitario ci avesse creduto di più forse avremmo avuto più strumenti per combattere la pandemia".