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Monte Athos, monaci 'ribelli': perseguitati. Archimandrita: escano dal loro isolamento

29 marzo 2014 | 18.02
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Monte Athos, monaci 'ribelli': perseguitati. Archimandrita: escano dal loro isolamento

Roma, 29 mar. (Ign/Adnkronos) - Perseguitati dal governo greco, senza neppure la possibilità di ricevere visite mediche e solo perché hanno opinioni diverse. E' quanto denuncia John Rigas, portavoce di Friends of Esphigmenou Monastery, in una mail consegnata in esclusiva a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, in cui spiega che la situazione di drammatico isolamento che vivono i monaci del monastero di Esphigmenou su Monte Athos in Grecia non è cambiata. ''Il monastero è ancora sotto persecuzione ed embargo da parte del Governo greco", spiega Rigas, raccontando le condizioni attuali dei monaci che si oppongono al Patriarcato di Costantinopoli e che circa un anno fa sono stati protagonisti di momenti di tensione con le autorità del Paese.

''Non è permessa alcuna visita ai religiosi. Nessun medico di qualunque tipo può entrare nel monastero. E' una forma moderna di persecuzione nei confronti di monaci pacifici -sottolinea Rigas- per il solo fatto di avere opinioni diverse". Il portavoce racconta che "sono stati scritti molti articoli sui monaci di Esphigmenou. Qualche anno fa più di 250 giornali, solo negli Usa, pubblicarono pezzi che affrontavano i problemi dei monaci''. Rigas spiega che alcune testate internazionali, tra le quali la Bbc, l'Ap, il Times di Londra e il Washington Post, hanno ''trattato il caso dei monaci e sostenuto il loro sforzo di libertà di parola. Anche in Italia diverse emittenti tv hanno mostrato interesse e ne mostrano ancora nei confronti delle tensioni che di tanto in tanto si riaccendono per nuove azioni del Governo greco ai danni dei pacifici monaci, i quali vogliono solo essere lasciati da soli a pregare per la pace nel mondo'', conclude il portavoce. Il monastero di Esphigmenou è uno dei venti monasteri della Chiesa Ortodossa del Monte Athos, in Grecia.

LA REPLICA - La replica arriva dall'Archimandrita Alessio Mandanikiotis, rettore della Parrocchia Greco-Ortodossa di San Nicola dei Greci di Messina. ''Un asceta ha una visione intransigente, ma questa posizione si scontra spesso con una realtà esterna più paziente e tollerante. I monaci denunciano l'isolamento, ma dovrebbero essere loro stessi a porre fine a questa condizione, venendo fuori dalla loro 'turris eburnea'. Senza dimenticare che sono ospiti di quel luogo santo, non proprietari'', dice all'Adnkronos l'Archimandrita. ''Chi si fa monaco sul Monte Athos si sente custode dell'ortodossia, di quanto di più spirituale ci sia nel Cristianesimo - continua il religioso -. Ma quei santi Padri sbagliano a ribellarsi al Patriarca di Costantinopoli, che come rappresentante di quella gloriosa sede si fa portavoce anche di una minoranza incaricata di un'altissima missione religiosa. Cosa resta al religioso se si ribella al suo vescovo? Si può pensare di fare il religioso su un pinnacolo isolato? L'assedio che i monaci denunciano non l'ha voluto nessuno. E' bene ricordare che la virtù cristiana per eccellenza è l'umiltà. Ai monaci del Monte Athos dico: molti vi stimano, vi vogliono bene. Non chiudetevi in voi stessi''.

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