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Monte Bianco, precipitano per 200 metri: morti 2 alpinisti genovesi

15 luglio 2020 | 18.03
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Immagine d'archivio (Afp)  - AFP
Immagine d'archivio (Afp) - AFP

Sono due alpinisti genovesi le vittime dell'incidente avvenuto sul monte Bianco i cui corpi sono stati recuperati in mattinata dalla gendarmeria francese sul versante al confine tra Italia e Francia del Mont-Maudit, ad oltre 4mila metri. I due sarebbero precipitati per circa 200 metri in fase di rientro da una cresta spartiacque tra il versante italiano e quello francese, forse a causa di condizioni meteo avverse. L'ultimo contatto risale a ieri intorno alle 17 quando avevano avvisato che sarebbero rientrati in serata. Dopo poche ore era scattato l'allarme. I corpi sono stati ritrovati intorno alle 6 di questa mattina.

"Con Pino ci conoscevamo da tantissimi anni, è stato consigliere della nostra sezione, abbiamo fondato insieme il gruppo Alta Montagna. In quella stessa zona ci eravamo stati anche insieme. Chi va in montagna lo sa, quando leghi con qualcuno crei un legame di fiducia. Siamo stati in contatto con la figlia tutta la notte, mentre proseguivano le ricerche". Lo dice all'Adnkronos Roberto Manfredi, presidente della sezione del Cai di Sampierdarena, al quale erano iscritti i due alpinisti genovesi Pino Lorusso e Marco Contri, rispettivamente 67 e 66 anni, vittime dell'incidente avvenuto sul Monte Bianco nelle scorse ore.

I due, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero precipitati durante la discesa di ritorno dopo aver raggiunto la vetta."Erano partiti ieri mattina dal rifugio Torino - spiega Manfredi- per salire sul Maudit dalla Cresta Kuffner. Sono arrivati in vetta poi sappiamo che Pino ha chiamato la moglie dicendo che avrebbero iniziato di lì a poco a scendere ma che stava arrivando la nebbia". Secondo quanto previsto la coppia di alpinisti sarebbe dovuta rientrare in rifugio per le 17. "Alle 21 ci siamo allarmati, abbiamo avvisato il soccorso alpino, la gendarmeria e poi vigili del fuoco, cercato di dare tutti i dati possibili per essere d'aiuto, compreso il numero del telefono satellitare d'emergenza di cui erano dotati. Squillavano a vuoto".

I due corpi senza vita sono stati rinvenuti questa mattina all'alba sul versante nord, quello francese. "Erano alpinisti molto esperti - racconta ancora Manfredi -hanno sempre fatto formazione con guide alpine professioniste, erano preparati. Pino aveva nel suo bagaglio di esperienze anche il Kilimangiaro e il monte Ararat, vette ancora più alte del Bianco. Hanno scelto di salire passando per la Cresta Kuffner, che è un percorso difficile per raggiungere la vetta, fatto di arrampicata e roccia mista a ghiaccio, e poi sono caduti nel lato più paradossalmente meno complesso. Lì c'è un unico passaggio, dicevano guide che quest'anno era un po' più delicato".

Non si esclude che le condizioni meteorologiche e la nebbia possano aver influito sulla tragedia."Sul Bianco c'eravamo stati assieme - conclude Manfredi - Marco era goliardico Pino un uomo serio e professionale, era anche un professionista sul lavoro, è stato dirigente sindacale. Erano due persone splendide".

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