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Monti: "Mes non è malefico"

19 aprile 2020 | 12.23
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(Fotogramma)
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"Il Mes non è mai stato una creatura malefica in sé, ma nella crisi dell’eurozona è stato utilizzato nei confronti di Paesi, che comunque avevano abbondato in malgoverno, con una serie di errori e durezze eccessive da parte della Ue e del Fmi. E' il caso della troika per la Grecia". Lo afferma in un’intervista a 'La Repubblica' il senatore a vita ed ex premier Mario Monti.

"Dunque - spiega - è giusto guardare con grande attenzione la questione delle condizionalità. Ma ho l’impressione che qualcuno, chiedendo condizionalità zero, cerchi in realtà un salvacondotto per poter fare in futuro qualsiasi disavanzo o debito pubblico. E questo il Mes, oserei dire per fortuna, non lo può dare".

"L’Italia è uno dei Paesi che hanno più interesse a che il Mes esista, sia ben dotato e all’occorrenza possa essere utilizzato con prontezza - dice Monti - Sì, perché il nostro Paese - se fosse governato ancora a lungo all’insegna delle falsità e delle illusioni - potrebbe averne bisogno più di altri".

"Io avrei speso tutta l’energia negoziale italiana, come credo il ministro Gualtieri abbia fatto, per evitare condizionalità improprie o nascoste - spiega Monti - se questo risultato si confermerà, non vedo perché l’Italia, per timore di fantasmi che turbano i sonni di chi li ha scatenati, debba rifiutarsi a priori di utilizzare il Mes".

Quanto alla constatazione che comunque Mes e bond significano debiti che prima o poi dovranno essere rimborsati, Monti aggiunge: "Non voglio essere quello che dice sempre che ci vuole una patrimoniale, anche perché, a differenza di altri che ne parlano, una volta l’ho fatta. Ma l’Italia senza dubbio dovrà arrivare a un momento di verità in cui affrontare il tema di un debito che sarà cresciuto in modo consistente".

Da "questo punto di vista - conclude - anche la lotta all’evasione va intensificata. Nel decreto 'Salva Italia', a fine 2011 introducemmo la totale trasparenza dei conti bancari per l’autorità fiscale, ma solo un anno fa lo strumento informatico che permette al Fisco di vedere i conti è stato attivato. Non so se questo ritardo di sette o otto anni fosse proprio necessario".

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