Le stime dell'agenzia di rating sono di una crescita dell'economia italiana piatta nel 2015, prima di registrare un modesto aumento nel triennio 2016-2018, con una media dell'1%
L'economia italiana è in graduale ripresa e dovrebbe trarre profitto da riforme e varo del Quantitative easing della Bce, ma la crescita dovrebbe rimanere bassa nei prossimi anni il che porterà a un calo piuttosto debole del rapporto debito/Pil. Lo scrive l'agenzia Moody's in un rapporto appena diffuso in cui si stima che il debito possa toccare quest'anno il suo picco al 134,6% del Pil per poi diminuire a circa il 130% nel 2018, un dato comunque superiore rispetto al 127,9% di fine 2013.
Le stime di Moody's sono di una crescita dell'economia italiana piatta nel 2015, prima di registrare un modesto aumento nel triennio 2016-2018, con una media dell'1%. L'agenzia vede possibilità di crescita legate al calo del prezzo del petrolio e all'indebolimento dell'euro, mentre rischi al ribasso derivano dagli scenari geopolitico, a una crescita globale inferiore alle attese o a evoluzioni negative nella zona euro.
Moody's segnala poi i vantaggi possibili derivanti da riforme strutturali evidenziando gli obiettivi del governo italiano per quanto riguarda mercato del lavoro, sistema fiscale, sistema elettorale e struttura istituzionale. Per l'agenzia l'Italia potrebbe registrare avanzi primari di circa il 2% in media nel 2015-18. Vantaggi economici per i conti pubblici sono attesi infine dalle misure adottate dalla Bce con un Qe che dovrebbe benefici sui rendimenti dei titoli di Stato: un sostegno dell'Eurotower che , conclude l'analisi di Moody's, limita anche ai rischi di credito per i nostri Btp.
