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Moody's stronca il Black Friday in Europa

22 novembre 2018 | 16.43
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Moody's stronca il Black Friday per il commercio al dettaglio in Europa. Secondo l'agenzia di rating, il 'venerdì nero' dei super sconti, tradizione ereditata dagli Stati Uniti, "spinge agli acquisti in un periodo troppo vicino al Natale, spesso a margini più bassi, ed è perciò negativo per il retail europeo nel complesso e raramente positivo per le singole società". Il parere è firmato da David Beadle, vice president di Moody’s.

"I rivenditori più 'smart' che hanno scelto di partecipare lo fanno con una strategia attentamente studiata che include acquisti specifici per proteggere i margini. Altri - spiega - hanno realizzato che la loro redditività complessiva e il valore del brand sono meglio serviti evitando del tutto il coinvolgimento. Col tempo, crediamo che l'evento riguarderà sempre più le apparecchiature elettroniche e che i consumatori arriveranno a rendersi conto che le vere occasioni sono rare", puntualizza.

Nel suo report sul mondo del retail in Europa, Moody's dà un outlook stabile al settore, nonostante la forte competizione, e sottolinea che l'Italia rimarrà indietro rispetto alle altre economie europee.

"Le problematiche di corporate governance e le mutevoli abitudini dei consumatori stanno dando qualche scossone alla qualità del credito dei rivenditori europei, che trovano nella Brexit una preoccupazione aggiuntiva", almeno per quanto riguarda le aziende del Regno Unito. "I grandi rivenditori affermati, in particolare nel settore dell'abbigliamento, stanno riscontrando difficoltà ad adattarsi al fatto che i clienti si spostano online alla ricerca di convenienza e valore", sottolinea ancora Moody's.

Le prospettive per il settore delle vendite al dettaglio in Europa saranno "sostenute da condizioni economiche favorevoli e da una crescita costante del Pil per la maggior parte dei paesi". Per Moody's, la crescita media annua dei ricavi e dell'ebitda sarà rispettivamente del 3,1% e del 3,2% durante i prossimi 12-18 mesi. Un dato inferiore a quello del 2017.

L'Italia "resterà indietro rispetto alle altre economie europee. Prevediamo una crescita del Pil leggermente inferiore dell'1,2% nel 2018 e dell'1,3% nel 2019. Ciò limiterà la qualità del credito dei rivenditori con le attività nel Paese", e cita Carrefour e Esselunga.

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