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Morta dopo sfida Tik Tok, organi salveranno quattro bambini

22 gennaio 2021 | 16.38
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Prelevati il fegato, i reni e il pancreas

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Salveranno la vita a quattro bambini gli organi della bimba dieci anni morta soffocata dopo una sfida su Tik Tok. Due parti del fegato sono andati al Bambin Gesù di Roma insieme con pancreas e un rene. Il secondo rene è andato all'ospedale Maggiore Policlinico di Milano. A renderlo noto il direttore sanitario dell'Ospedale Bambin Gesù di Palermo, Salvatore Requirez. Il cuore e i polmoni non sono stati ritenuti idonei al trapianto, mentre per le cornee i genitori non avevanodato il consenso.

"Conclusa la complessa procedura di espianto degli organi destinati a salvare altre vite mi sento, da un lato, in dovere di ringraziare le equipe chirurgiche intervenute alle operazioni di prelievo coordinate dal CRT Sicilia e dall’anestesista del P.O. Di Cristina Gaetano Ottoveggio e, dall’altro, di pensare quel letto di terapia intensiva in cui ho per l’ultima volta ho visto ieri sera la piccola Antonella sia divenuto un letto di vita", ha detto Requirez . "Resta l’amarezza per la perdita di una ragazzina sana, piena di voglia di vivere, ancora incapace di percepire i valori veramente importanti della nostra esistenza e rimasta vittima, in fondo, della sua ingenuità. E questo rende tutto ancora più triste", conclude.

I genitori - "Abbiamo scelto di dire sì alla donazione perché nostra figlia avrebbe detto 'si, fatelo'. Era una bambina generosa. E visto che non potevamo averla più con noi, abbiamo ritenuto giusto aiutare altri bambini", affermano i genitori della piccola. Il loro consenso alla donazione degli organi della figlia salverà quattro bambini in altre regioni d’Italia.

Intanto la Procura di Palermo, che indaga sul decesso, ha avviato, come apprende l'Adnkronos, una serie di verifiche sui social media usati dalla piccola vittima. Sono due le inchieste aperte. Una coordinata dal procuratore dei minori Massimo Russo e dal sostituto Paoletta Caltabellotta e l’altra dal procuratore aggiunto della Procura ordinaria Laura Vaccaro, che coordina le indagini sui reati che coinvolgono le cosiddette fasce deboli.

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