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Morte Epstein, guardie avrebbero falsificato i controlli in cella

14 agosto 2019 | 09.06
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I due agenti sospesi dovevano controllare ogni 30 minuti il miliardario, per il quale era scattato il "suicide watch". Trasferito il direttore del carcere

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Sono sospettate di aver falsificato i controlli che avrebbero dovuto fare nella cella di Jeffrey Epstein le due guardie carcerarie che ieri sono state sospese dal servizio, in attesa degli esiti dell'inchiesta sulla morte del finanziere in un apparente suicidio. E' quanto rivelano i media americani dopo che ieri il dipartimento di Giustizia americano ha annunciato la misura, precisando anche che il direttore del Metropolitan correctional center - la prigione federale nel centro di Manhattan dove sabato scorso il miliardario è stato trovato impiccato nella sua cella - è stato trasferito in un'altra sede.

Le guardie che sono state sospese avrebbero dovuto controllare ogni 30 minuti la cella di Epstein per il quale era scattato il "suicide watch", il controllo speciale per evitare tentativi di suicidio da parte dei detenuti, anche se secondo alcune fonti la misura sarebbe stata sospesa nei giorni precedenti alla morte del 66enne. Ora si sospetta che le guardie abbiano falsificato i registri dei controlli, dal momento che i video delle telecamere di sorveglianza non confermano tutti i controlli che sono stati registrati.

L'annuncio del dipartimento di Giustizia è arrivato dopo che Donald Trump ha detto che vuole un'inchiesta completa sulla morte del finanziere che era accusato di abusi, violenze e traffico di minorenni. "Quello che stiamo dicendo è che vogliamo un'inchiesta, voglio un'inchiesta completa ed è quello che sto assolutamente chiedendo", ha detto parlando con i giornalisti il presidente che nei giorni scorsi ha rilanciato un tweet con teorie complottiste sulla morte di Epstein.
Trump ieri ha difeso la sua mossa con i giornalisti definendo l'autore del tweet, l'attore conservatore Terrence K William che suggeriva un coinvolgimento di Bill Clinton, "un commentatore conservatore molto rispettato. "E' un grande fan di Trump", ha detto ancora Trump - che, come Clinton, in passato è stato amico di Epstein - aggiungendo che quello era comunque il tweet non suo e lui si è limitato a rilanciarlo.

Intanto una delle donne che hanno accusato Epstein di abusi sessuali ha fatto causa agli eredi del finanziere, alla sua ex fidanzata ed inseparabile socia Ghislaine Maxwell ed a tre non nominati membri dello staff che lavorava con il miliardario a New York. Jennifer Araoz ha presentato oggi il suo ricorso al tribunale statale di New York, a Manhattan, riporta il sito del Guardian. In un'intervista il mese scorso alla Nbc, la donna ha detto di essere stata reclutata all'uscita di scuola a New York, quando aveva appena 14 anni, per trascorrere del tempo con Epstein e per fargli dei massaggi. L'ereditiera britannica Maxwell ha più volte negato ogni coinvolgimento con il giro di prostituzione di minorenni che Epstein aveva organizzato per se e per i suoi amici.

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