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Morte Maddalena Urbani, sentenza processo: pusher condannato a 14 anni

24 ottobre 2022 | 14.50
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Due anni per omissione di soccorso per l’amica della vittima

Morte Maddalena Urbani, sentenza processo: pusher condannato a 14 anni

Due condanne a 14 anni e due anni nel processo sulla morte di Maddalena Urbani, la figlia ventunenne del medico-eroe Carlo Urbani che per primo isolò il virus della Sars, deceduta per un’overdose di metadone il 27 marzo 2021, in un’abitazione in zona Cassia, a Roma.

I giudici della Prima Corte d’Assise di Roma, dopo oltre quattro ore di camera di consiglio, hanno inflitto la pena piu’ alta, 14 anni di carcere, a Abdulaziz Rajab, il pusher siriano, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale riconoscendo le attenuanti generiche. Per Kaoula El Haouzi, amica della vittima, i giudici hanno stabilito una condanna 2 anni riqualificando l’accusa da concorso in omicidio a omissione di soccorso. Alla lettura della sentenza erano presenti in aula la madre e uno dei fratelli di Maddalena.

La Procura aveva chiesto una condanna a 21 anni di carcere per Rajab e a 14 anni con il riconoscimento delle attenuanti generiche per l’amica della vittima. "L’istruttoria dibattimentale ha dato conferma della scelta dell’imputazione", aveva detto nel corso della requisitoria nella scorsa udienza il pubblico ministero Pietro Pollidori in cui aveva ripercorso i fatti, dall’arrivo di Maddalena da Perugia a Roma fino alla morte. Oggi i giudici hanno mantenuto l’impianto accusatorio per il pusher mentre per Kaoula El Haouzi hanno riqualificato l’accusa da omicidio volontario con dolo eventuale in omissione di soccorso.

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